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Tre migranti sono stati soccorsi, il cadavere di altri due è stato ripescato in mare e si sospetta che in acqua siano finiti altri nove dispersi. L'allarme è scattato questa mattina quando la Guardia costiera di Sant'Antioco ha raggiunto la barca in legno alla deriva vicino all'isola del Toro. A bordo tre algerini. Sono stati proprio loro a dichiarare agli uomini della Capitaneria di porto che altri dieci loro connazionali che erano a bordo del barchino si erano tuffati in mare per raggiungere a nuoto la costa. Sono immediatamente scattate le ricerche.
Lo specchio d'acqua in cui era avvenuto il naufragio è stato perlustrato dalle motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza, mentre tutta l'area veniva sorvolata dagli elicotteri. In serata è stato recuperato a diversi chilometri dall'Isola del Toro il cadavere di un algerino di circa 30 anni, degli altri invece nessuna traccia. Gli algerini potrebbero aver raggiunto la costa, anche se carabinieri e polizia che stanno pattugliando l'area a terra non hanno individuato nessuno, diversamente potrebbero essere ancora in mare. Le ricerche proseguiranno durante la notte e saranno intensificate domani mattina anche con l'intervento dei mezzi aerei.
Tutto lo specchio di mare sarà perlustrato e sarà controllata tutta l'area in cui avvengono gli sbarchi.
I migranti, approfittando delle buone condizioni del mare, partano da Annaba, nel nordest dell'Algeria, verso le coste del sud Sardegna, a bordo di barchini in legno con motori fuori bordo. Il viaggio dura circa 12 ore e poi approdano nelle coste della Sardegna, tra Sant'Antioco, Teulada, Sant'Anna Arresi. Arrivati a terra vengono intercettati dalle forze dell'ordine. Dopo visite mediche e identificazioni vengono trasferiti a Monastir (Cagliari), nel centro di accoglienza e poi trasferiti in altri centri per il rimpatrio. Solo la settimana scorsa ne sono arrivati 63. Anche oggi il barchino potrebbe aver percorso la stessa rotta, ma il viaggio si è trasformato in tragedia.
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