Migranti, dieci arresti a Lodi per traffico di essere umani: «Sfruttavano la disperazione degli immigrati»

Migranti, dieci arresti a Lodi per traffico di essere umani: «Sfruttavano la disperazione degli immigrati»
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Mercoledì 28 Novembre 2018, 11:06
È stata smantellata dopo una lunga indagine iniziata dalla Procura di Lodi un'organizzazione criminale che si dedicava al trasporto di migranti clandestini provenienti in particolare dal Nord Africa e dall'Asia Centrale, in ingresso e in uscita dall'Italia verso altri Paesi dell'Unione. Cento militari della Guardia di finanza di Lodi, dall'alba, stanno eseguendo, con l'aiuto di personale specializzato anti-terrorismo di Milano, Bergamo, Varese e Piacenza, dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere e numerose perquisizioni in Lombardia e in Emilia Romagna. Sono 49 i viaggi ricostruiti dalle Fiamme Gialle con centinaia di immigrati coinvolti che pagavano fino a 5mila euro per essere portati in Italia dalla Grecia e dalla Turchia.

Le indagini, inizialmente coordinate dalla Procura di Lodi, sono state successivamente trasferite per competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Tutto comincia nell'agosto del 2017, quando i finanzieri di Lodi fermano un cittadino egiziano in possesso di carte d'identità, passaporti, buste paga e titoli di viaggio, incartamenti che permettono di ricostruire l'attività di una strutturata associazione a delinquere.
Oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, gli arrestati sono accusati anche di riciclaggio dei proventi dal traffico di esseri umani. I viaggi, oltre che per entrare in Italia, erano organizzati anche per uscirne, in genere lungo il traforo del Monte Bianco per raggiungere la Francia. Raccolti in piccoli gruppi, i migranti erano portati all'estero su grosse autovetture a sette o più posti. «Le specifiche modalità e le peculiari circostanze con cui venivano consumati i reati appaiono sintomatiche di personalità particolarmente avvezze a compiere traffici illeciti ed allo sfruttamento della disperazione degli immigrati», sottolinea la guardia di finanza.
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