Messina Denaro, i viaggi del boss dal Sudamerica al Regno Unito. E in paese usava un altro nome

Nel covo foto di animali feroci, magneti da frigorifero con l'immagine di un boss in smoking che ricorda Al Pacino e sotto scritto «il padrino sono io»

Così il boss viaggiava dal Sudamerica al Regno Unito. E in paese usava un altro nome
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Domenica 22 Gennaio 2023, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 09:25

In clinica, in ospedale, negli studi medici si presentava con il nome di Andrea Bonafede, ma a Campobello di Mazara, il paese in cui ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, il boss Matteo Messina Denaro utilizzava un nome diverso. Un'accortezza, confermata dagli investigatori, che l'avrebbe aiutato a condurre una vita praticamente normale.

Basti pensare che tra libri vari, arredi di lusso, quadri e biografie di Putin, nell’appartamento comprato a maggio (sfruttando come sempre il nome del principale fiancheggiatore) spuntano anche biglietti aerei: le date restano top secret, ma di certo si tratta di viaggi già fatti.

Non ticket necessari per riprendere il volo e allontanarsi dalla Sicilia. Sulle destinazioni i carabinieri del Ros svelano poco: uno riguarda un viaggio verso l’America latina, un altro è la prova di un viaggio in Inghilterra e di uno in Grecia. Quel che si sa è che sul biglietto c’è il nome di Andrea Bonafede, perché Matteo Messina Denaro viveva da chissà quanto tempo dentro la vita di un uomo che gli ha concesso di creare una specie di osmosi di identità. Capire chi dei due sia salito su un aereo e arrivato indisturbato dall’altra parte del mondo non sarà più tanto facile. Ma se fosse confermata l’ipotesi del boss con il trolley in mano questa sarebbe solo la conferma della sua sfrontatezza finora inimmaginabile.

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FOTO E CALAMITE

Foto di animali feroci, magneti da frigorifero con l'immagine di un boss in smoking che ricorda Al Pacino ne «Il padrino» e sotto scritto «il padrino sono io», la foto attaccata alla parete di Al Pacino, sempre nel film di Francis Ford Coppola: sono alcune delle cose trovate nel covo di vicolo San Vito a Campobello di Mazara in cui si nascondeva nell'ultimo periodo di latitanza il boss Matteo Messina denaro. Oltre ai pizzini, documenti e carte, dunque, i carabinieri del Ros hanno trovato una serie di oggetti che si richiamano alla celebre pellicola.

 

IDENTIFICATO IL CONCESSIONARIO

La Polizia intanto ha identificato il concessionario di auto che ha venduto nel gennaio del 2022 l'Alfa Giulietta di colore nero al boss mafioso Matteo Messina Denaro. Si tratta di un concessionario di Palermo la cui identità è top secret. L'auto è stata trovata nel garage del figlio di Giovanni Luppino, l'autista del capomafia arrestato con lui lunedì mattina alla clinica Maddalena. La Giulietta sarebbe stata acquistata personalmente dal boss Matteo Messina Denaro. I documenti della macchina sono stati trovati nel covo di vicolo San Vito individuato martedì dai carabinieri.

Il contratto di acquisto della Giulietta era intestato a una anziana disabile di 86 anni, madre di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l'identità al boss. Alla donna è intestata anche la Fiat 500 data in permuta alla concessionaria. La Giulietta sembra che sia stata acquistata in contanti per 10mila euro. Gli investigatori stanno adesso indagando sulla concessionaria di auto, per capire se fosse a conoscenza della vera identità di Matteo Messina Denaro, che girava con una carta di identità falsa a nome di Andrea Bonafede.

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