In clinica, in ospedale, negli studi medici si presentava con il nome di Andrea Bonafede, ma a Campobello di Mazara, il paese in cui ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, il boss Matteo Messina Denaro utilizzava un nome diverso. Un'accortezza, confermata dagli investigatori, che l'avrebbe aiutato a condurre una vita praticamente normale.
Basti pensare che tra libri vari, arredi di lusso, quadri e biografie di Putin, nell’appartamento comprato a maggio (sfruttando come sempre il nome del principale fiancheggiatore) spuntano anche biglietti aerei: le date restano top secret, ma di certo si tratta di viaggi già fatti.
Messina Denaro, il vescovo di Mazara: «Per lui non troppa pietà. Ha ammazzato tanto»
FOTO E CALAMITE
Foto di animali feroci, magneti da frigorifero con l'immagine di un boss in smoking che ricorda Al Pacino ne «Il padrino» e sotto scritto «il padrino sono io», la foto attaccata alla parete di Al Pacino, sempre nel film di Francis Ford Coppola: sono alcune delle cose trovate nel covo di vicolo San Vito a Campobello di Mazara in cui si nascondeva nell'ultimo periodo di latitanza il boss Matteo Messina denaro. Oltre ai pizzini, documenti e carte, dunque, i carabinieri del Ros hanno trovato una serie di oggetti che si richiamano alla celebre pellicola.
IDENTIFICATO IL CONCESSIONARIO
La Polizia intanto ha identificato il concessionario di auto che ha venduto nel gennaio del 2022 l'Alfa Giulietta di colore nero al boss mafioso Matteo Messina Denaro. Si tratta di un concessionario di Palermo la cui identità è top secret. L'auto è stata trovata nel garage del figlio di Giovanni Luppino, l'autista del capomafia arrestato con lui lunedì mattina alla clinica Maddalena. La Giulietta sarebbe stata acquistata personalmente dal boss Matteo Messina Denaro. I documenti della macchina sono stati trovati nel covo di vicolo San Vito individuato martedì dai carabinieri.
Il contratto di acquisto della Giulietta era intestato a una anziana disabile di 86 anni, madre di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l'identità al boss. Alla donna è intestata anche la Fiat 500 data in permuta alla concessionaria. La Giulietta sembra che sia stata acquistata in contanti per 10mila euro. Gli investigatori stanno adesso indagando sulla concessionaria di auto, per capire se fosse a conoscenza della vera identità di Matteo Messina Denaro, che girava con una carta di identità falsa a nome di Andrea Bonafede.