Messe, regole fase 2: niente segno di pace e porte aperte anche d'inverno

Messe, regole fase 2: niente segno di pace e porte aperte anche d'inverno
di Franca Giansoldati
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Sabato 16 Maggio 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Ieri mattina è stata sanificata anche la basilica di san Pietro: una squadra di tecnici ha spruzzato disinfettante per ore anche sulla tomba di Giovanni Paolo II, forse poteva essere nascosto anche lì il virus. Chissà. Lunedì mattina Papa Francesco celebrerà una messa per i 100 anni di Wojtyla ma con pochissimi invitati. In contemporanea riprenderanno le messe feriali nelle parrocchie di tutta Italia dopo due mesi di inattività fermo restando una serie di regole che sono state stabilite tra il governo e la Cei. Distanza di almeno un metro, posti contrassegnati sulle panche, volontari per controllare l'ingresso e l'uscita dei fedeli senza capannelli e assembramenti.

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Durante la celebrazione sparisce il segno della pace, la comunione in bocca e sarà cura del parroco che dovrà usare la mascherina come tutti i fedeli controllare che vi sia un responsabile comportamento collettivo. Sono anche stati aboliti i cori, i libretti contenenti i brani da cantare, le elemosine non saranno più fatte durante l'offertorio ma alla fine della celebrazione uscendo dalla porta della chiesa. La porta dovrà sempre restare aperta, anche in inverno, e c'è da sperare che prima del freddo si sia scoperto il vaccino. Intanto la fantasia dei parroci si è messa in moto. Per garantire la distribuzione dell'ostia consacrata c'è chi ha acquistato delle speciali pinze, chi ha predisposto una specie di tagliere, chi ha introdotto la visiera di pexiglass. Tutti dovranno indossare i guanti monouso. Qualche problema in più lo ha dato la confessione. Il confessionale resta un luogo a rischio, per questo bisogna individuare una alternativa in grado di garantire il raccoglimento necessario e l'aerazione richiesta dai canoni ministeriali. In questi giorni il presidente della Cei ha ricevuto l'ennesima lettera ministeriale, stavolta per contingentare il numero dei fedeli. Dentro l'edificio al massimo possono esserci 200 persone, all'aperto 1000. Una misura che ha fatto storcere il naso a tanti vescovi visto che vi sono luoghi di culto molto ampi e capaci di contenere senza problemi più di 200 persone.

 

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