Megane è originaria del Camerun, ha 23 anni e studia a Bari da due. Il suo ex è un 24enne della provincia di Bari. «Dopo averla picchiata - dice Afanaa Dieudonne, dell'associazione 'Studenti stranieri e amico di Megane - le ha portato via anche il telefonino affinché non potesse chiedere aiuto. Poi, l'ha abbandonata in strada». Sia pure in stato di choc, Megane ha raggiunto una fermata degli autobus urbani, dove un autista l'ha vista e ha chiamato un'ambulanza. Dopo essersi fatta medicare, è andata a sporgere denuncia in questura. «In passato - ricorda Dieudonne - il suo ex ragazzo era stato già denunciato per stalking, le aveva impedito di iscriversi al secondo anno di università, e quando Megane viveva a casa con altre studentesse è andato lì a minacciarla». La foto di quel volto di donna umiliato dalla violenza, con un occhio intriso di sangue e l'altro chiuso a causa delle botte, ha fatto presto il giro del web. Ed è stata rilanciata dalle associazioni studentesche che in mattinata hanno improvvisato un presidio davanti al Comune di Bari, «per chiedere risposte alle autorità».
«A te, Megane - hanno scritto su Fb gli 'Studenti indipendenti di Linguè - vogliamo dire grazie perché hai avuto coraggio di dire basta, di denunciare, e di tornare a vivere.
A te, carnefice, vogliamo ricordare che l'amore non rompe le costole, non lascia i lividi sulla faccia, l'amore non può e non deve uccidere». «Non possiamo restare in silenzio - hanno aggiunto gli studenti - perché significherebbe non sottolineare la gravità di una simile situazione. Ingiustificabile qualsiasi schiaffo, sopruso, atto di pressione psicologica». L'università di Bari e il rettore Antonio Uricchio, esprimendo «solidarietà e vicinanza alla propria studentessa», hanno annunciato che, «in collaborazione con l'assessorato al Welfare del Comune, Megane è stata affidata alla rete dei servizi antiviolenza».
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