Bari, studentessa 23enne picchiata dall'ex pubblica foto su Instagram: «Ora la polizia si occuperà di te»

«Mi hai ridotto così, ora a te ci pensa la polizia»: studentessa 23enne denuncia l'ex sui social
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Venerdì 1 Febbraio 2019, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 19:58
L'ha fatta salire in auto con la scusa di parlare un pò e l'ha portata in spiaggia. Poi, quando il sole stava tramontando, ha cominciato con il solito discorso su quel rapporto finito e la richiesta di tornare insieme. Quando Megane gli ha detto ancora no, si è trasformato in una furia. «L'ha presa a pugni, le ha stretto le mani intorno al collo e le ha sbattuto la testa contro la portiera dell'auto», raccontano i suoi amici. Un'aggressione violenta che la stessa vittima ha documentato su Instagram, pubblicando la foto del suo volto tumefatto e un messaggio al suo ex, di cui ha scritto anche il nome: «Ho finito mio compito. La polizia si occuperà del tuo caso». 


Megane è originaria del Camerun, ha 23 anni e studia a Bari da due. Il suo ex è un 24enne della provincia di Bari. «Dopo averla picchiata - dice Afanaa Dieudonne, dell'associazione 'Studenti stranieri e amico di Megane - le ha portato via anche il telefonino affinché non potesse chiedere aiuto. Poi, l'ha abbandonata in strada». Sia pure in stato di choc, Megane ha raggiunto una fermata degli autobus urbani, dove un autista l'ha vista e ha chiamato un'ambulanza. Dopo essersi fatta medicare, è andata a sporgere denuncia in questura. «In passato - ricorda Dieudonne - il suo ex ragazzo era stato già denunciato per stalking, le aveva impedito di iscriversi al secondo anno di università, e quando Megane viveva a casa con altre studentesse è andato lì a minacciarla». La foto di quel volto di donna umiliato dalla violenza, con un occhio intriso di sangue e l'altro chiuso a causa delle botte, ha fatto presto il giro del web. Ed è stata rilanciata dalle associazioni studentesche che in mattinata hanno improvvisato un presidio davanti al Comune di Bari, «per chiedere risposte alle autorità».

«A te, Megane - hanno scritto su Fb gli 'Studenti indipendenti di Linguè - vogliamo dire grazie perché hai avuto coraggio di dire basta, di denunciare, e di tornare a vivere.
A te, carnefice, vogliamo ricordare che l'amore non rompe le costole, non lascia i lividi sulla faccia, l'amore non può e non deve uccidere». «Non possiamo restare in silenzio - hanno aggiunto gli studenti - perché significherebbe non sottolineare la gravità di una simile situazione. Ingiustificabile qualsiasi schiaffo, sopruso, atto di pressione psicologica». L'università di Bari e il rettore Antonio Uricchio, esprimendo «solidarietà e vicinanza alla propria studentessa», hanno annunciato che, «in collaborazione con l'assessorato al Welfare del Comune, Megane è stata affidata alla rete dei servizi antiviolenza».
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