Corleone, chi è Maurizio Pascucci: dalla Toscana a candidato sindaco M5s

Corleone, chi è Pascucci: dalla Toscana a candidato sindaco M5s
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Venerdì 23 Novembre 2018, 20:12
Da apprendista cameriere e poi titolare della pizzeria e tavola calda «La scaletta», a Cecina (Li) dal 1982 al 1990 a candidato a sindaco a Corleone, per il Movimento 5 Stelle, oggi al centro delle polemiche per avere postato su Fb una sua foto con il marito della nipote del defunto boss Bernardo Provenzano. È questo in sintesi il percorso di vita di Maurizio Pascucci. Era il 2014 quando allora da cinquantenne decise di trasferirsi nel paese che ha dato i natali ai più sanguinari capimafia per fare sosteneva «di Corleone una comunità dove le ombre siano memoria e la luce sia splendente per tanti e non pochi».
 
 

Pascucci toscano doc, nasce a Poggibonsi, in provincia di Siena, l'8 agosto 1964. Cresce a Cecina, in provincia di Livorno, dove è stato per anni assessore comunale alla qualità della vita. Nel 1988 finiti gli studi, partecipa a un corso di formazione della Regione Toscana per funzionari amministrativi pubblici. Ha lavorato per più di dieci anni all'Arci. Dal 2000 al 2005 è stato portavoce di Libera in Toscana. Ha lavorato in una cooperativa legata proprio all'associazione Libera fondata all'inizio da undici corleonesi per coltivare 240 ettari confiscati dal 2002 tra i comuni di Monreale e Corleone.

Le produzione agricole? Pomodori (che poi diventano circa 60 mila bottiglie di salsa), vigneti per le uve che poi vengono trasformate in bottiglie di Placido Rizzotto, poi legumi (lenticchie, ceci e cicerchie) e tantissimo grano, in circa 60 ettari in seguito trasformato per i prodotti che vengono venduti dall'associazione presieduta da don Luigi Ciotti.
Pascucci è stato anche presidente dell'associazione «Fior di Corleone». Da giovane ha preso parte ai corsi di formazione del partito comunista italiano anche al centro studi delle Frattocchie conseguendo la specializzazione in «esperto di organizzazione di massa e comunicazione politica». Imparando tecniche mediatiche che a volte si infrangono con la realtà siciliana.
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