Un colpo di pistola alla testa. Un omicidio che fa tanto pensare a un'esecuzione in piena regola. Massimo Melis, 51 anni, dipendente della Croce Verde, è stato trovato morto ieri pomeriggio, intorno alle 16.30, nella sua auto parcheggiata in via Gottardo, nella zona di Torino Nord, tra i quartieri Regio Parco e Barriera di Milano, a pochi passi dall'ospedale San Giovanni Bosco. Per lui è bastato un solo proiettile. L'assassino lo ha colto di sorpresa, forse aprendo lo sportello, mentre Melis era a bordo della sua macchina ferma e stava fumando una sigaretta. Dalle prime informazioni e dal sopralluogo eseguito dal medico legale, risulta che l'uomo sia stato ucciso da un colpo di arma da fuoco che lo ha raggiunto alla testa, più esattamente alla tempia sinistra. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile della polizia di Torino.
Probabilmente il cadavere si trovava all'interno dell'auto da alcune ore quando, nel tardo pomeriggio di ieri, un passante lo ha scorto riverso sul sedile della Fiat Punto blu e ha avvisato la polizia. Gli investigatori hanno già sequestrato tutti i filmati delle telecamere di zona, nella speranza che abbiano ripreso l'assassino prima o dopo l'omicidio.
LE INDAGINI
Gli agenti della mobile stanno anche esaminando il cellulare della vittima, per capire quali siano stati i suoi ultimi contatti.
L'ALLARME
A chiamare i soccorsi, nel tardo pomeriggio di ieri, è stato un passante che si è accorto dell'uomo accasciato in auto e pensando a un malore ha avvertito il 118. I sanitari giunti sul posto hanno scoperto, invece, che l'uomo era stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa e hanno chiamato le forze dell'ordine. Probabilmente Melis era già morto da alcune ore. «Ho chiamato i soccorsi perché quell'uomo era riverso sullo sterzo e non si muoveva. Pensavo avesse avuto un infarto. Non immaginavo minimamente si trattasse di un omicidio». Melis, di origini sarde, viveva da tempo a Torino. Era incensurato e in apparenza non aveva alcun nemico. Gli inquirenti stanno scandagliando in queste ore tutti i suoi contatti alla ricerca di qualcuno che potesse avercela con lui.
La fidanzata, informata dell'accaduto, è rimasta sotto choc. «Mi aveva appena riaccompagnato a casa, non posso crederci che sia morto - ha continuato a ripetere piangendo -. Non è possibile. Nessuno ce l'aveva con lui». Eppure qualcuno lo voleva morto.