Massimo Galli indagato, concorsi universitari truccati. «Favorì assunzioni e falsificò verbale»

Inchiesta sulle iscrizioni alle università, 24 docenti indagati

Massimo Galli è indagato: concorsi universitari truccati, accusato di corruzione e abuso d'ufficio
di Michela Allegri
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Martedì 5 Ottobre 2021, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:19

Decine di bandi truccati per l’assegnazione di cattedre da professore o di titoli da ricercatore, prevalentemente presso la Statale di Milano, l’università Bicocca e l’ospedale Sacco. L’inchiesta sulla nuova concorsopoli lombarda ha travolto anche il virologo milanese Massimo Galli, primario del reparto di Malattie infettive al Sacco di Milano, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze biomediche della Statale, in pensione da pochi giorni e diventato praticamente una star durante i giorni più caldi della pandemia da Coronavirus. Il suo nome è nella lista dei 33 indagati per accuse che, a seconda delle posizioni, vanno dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta e al falso. Sotto inchiesta c’è anche un altro noto virologo: Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata. Andreoni, è accusato di falso in concorso con Galli e altri colleghi, come componente della commissione giudicatrice nel concorso bandito nel luglio 2020 per la scelta di un professore di seconda fascia all’università di Torino.

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Massimo Galli indagato (con altri docenti)

I reati, secondo i pm milanesi, sarebbero stati commessi soprattutto durante il primo lockdown del marzo 2020. Insieme ai due virologi, sotto inchiesta ci sono professori universitari, dirigenti pubblici legati alla politica, ricercatori. Nel decreto di perquisizione notificato questa mattina dal Nas agli indagati viene ipotizzato anche un episodio di corruzione a carico del professore di Medicina e chirurgia Riccardo Ghidoni: avrebbe ricevuto lavori odontoiatrici per un valore di circa 10 mila euro in cambio di favori.

Gli inquirenti descrivono uno spaccato «sconcertante» - annotano nel decreto - e sostengono che «gran parte dei concorsi banditi sono stati oggetto di condotte di addomesticamento. Trattasi di collusioni e altri metodi di turbativa che hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione in esame, sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità, che dovrebbero orientare le scelte dell’amministrazione pubblica per espresso dettato costituzionale».

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Le indagini

Dalle indagini dei pm Carlo Scalas e Luigi Furno emergono diverse strategie irregolari per pilotare le procedure e le assegnazioni: controllo della composizione della commissione giudicatrice, criteri di valutazione pensati per favorire un determinato candidato, addirittura «minacce velate o con promesse di future utilità» per scoraggiare i contendenti. A fare scattare l’inchiesta, un esposto presentato alla questura di Pavia il 26 aprile 2018 nel quale si denunciava «un sistema di mercanteggiamento» per le iscrizioni al corso della facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano. A Galli - accusato dai pm anche di associazione a delinquere - vengono contestati quattro capi d’imputazione. In concorso con Claudio Mastroianni, primario di Malattie infettive dell’Umberto I di Roma, avrebbe falsificato un verbale di «valutazione dei candidati»: il documento risulta approvato ufficialmente la mattina del 14 febbraio 2020, ma, secondo i magistrati, sarebbe stato compilato da Galli successivamente, in accordo con il candidato che avrebbe poi ottenuto il posto di professore associato. Per questa vicenda risulta indagata anche la segretaria del virologo. C’è poi un’ipotesi di turbativa d’asta in concorso con Alessandro Visconti, ex assessore leghista di un comune in provincia di Varese e attuale direttore generale dell’ospedale Luigi Sacco. Insieme a loro è indagata anche Manuela Nebuloni, ordinario del Dipartimento di Scienze Biomediche alla Statale nonché direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Anatomia patologica sempre al Sacco. La turbativa riguarderebbe la procedura di assunzione di quattro dirigenti biologi presso il reparto di Malattie infettive, nel giugno 2020: sarebbe stato predisposto un avviso pubblico modellato sulle caratteristiche di due candidate da favorire. Galli avrebbe anche deciso la composizione della commissione giudicatrice.

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Un piano non andato in porto, secondo i pm, grazie all’opposizione dalla professoressa Maria Rita Gismondo, titolare del laboratorio di microbiologia dell’ospedale. Per l’accusa, Galli avrebbe anche lavorato per far vincere un concorso per un posto da professore di ruolo alla Statale a Gianguglielmo Zehender, suo stretto collaboratore: si sarebbe mosso insieme a due colleghi per ottenere «l’allontanamento di altri potenziali candidati e la predisposizione di un bando che potesse esaltare il curriculum» del suo favorito. Avrebbe quindi ritagliato «il bando sul profilo» del vincitore - si legge sempre nel decreto di perquisizione - «facendo predisporre un medaglione - cioè la tipologia di impegno scientifico richiesta dal bando, ndr - che potesse favorirlo». Il quarto capo d’accusa riguarda un’ipotesi di falso, commessa durante una trasferta a Torino come membro di commissione per aggiudicare un posto di professore di seconda fascia presso il dipartimento di Scienze Mediche all’università. In concorso con Galli sono indagati anche Giovanni Di Perri, ordinario a Torino, Andreoni, componente della commissione e Claudio Maria Mastroianni, anche lui commissario, ordinario a La Sapienza di Roma, direttore del dipartimento Malattie infettive al policlinico Umberto I e vicepresidente della Società italiana di Malattie infettive e tropicali (Simit).

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