Maria Paola Gaglione, Ciro: «Non è stato un incidente, il fratello voleva ammazzarmi»

Ragazza morta a Caivano, Ciro: «Non è stato un incidente, il fratello voleva ammazzarmi»
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Lunedì 14 Settembre 2020, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 16:02

Ciro Migliore, il ragazzo trans rimasto ferito nella caduta dallo scooter risultata fatale alla compagna, Maria Paola Gaglione, nella notte tra venerdì e sabato ad Acerra (Napoli) è convinto: «Non è vero che è stato un incidente. Mi è corso dietro, mi voleva per forza ammazzare. L'abbiamo incontrato per caso, me lo sono trovato dietro». Ciro, ricoverato nella clinica Villa dei Fiori nel centro campano per le ferite riportate nella caduta. Respinge la ricostruzione dei fatti fornita dal fratello della compagna, Michele Gaglione, fermato per omicidio preterintenzionale e che oggi davanti al gip ha detto che stava inseguendo i due per parlare alla sorella e che non sarebbe stato lui a speronarli.

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Ciro ha raccontato che qualche giorno prima dell'accaduto «Michele è venuto sotto casa mia e mi voleva tagliare la testa, c'era anche mia madre, può confermarlo. Mi ha detto che mi avrebbe ammazzato. Mi diceva che non dovevo stare con la sorella altrimenti mi ammazzava». 

L'avevano picchiata»

«Io e Paola dovevamo scappare insieme, per venire qui ad Acerra a vivere. Quando l'hanno scoperto, il fratello e il padre l'hanno picchiata. Era il 13 luglio», dice ancora Migliore, secondo cui la relazione con Maria Paola era osteggiata dalla famiglia di quest'ultima. «Per il futuro sognavamo di vivere insieme, di essere felici - ha proseguito Ciro - ora provo solo dolore. Questa volta me l'hanno tolta per sempre».
 
 

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