Bruciata viva dall'ex marito, parla il padre di Maria Antonietta: «Per me era come un figlio»

Bruciata viva dall'ex marito, parla il padre di Maria Antonietta: «Per me era come un figlio»
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Giovedì 28 Marzo 2019, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 19:01
Parla a Storie Italiane, su Rai 1, il padre della donna bruciata viva dall'ex marito. Carlo Rositani, padre di Maria Antonietta, ha parlato dell'aggressione da parte di Ciro Russo: «Io non avrei dato, 20 anni fa, mia figlia a un mostro. Era una persona per bene. Per me era un figlio. Lo portavo nel cuore. Lo definisco un ladro di vita, perché ha rubato la sua stessa vita, ha rubato la vita a mia figlia, a noi che siamo i genitori e a tutti. Quello che ha fatto non ha giustificazioni. Noi siamo persone per bene, la mia bambina è una persona per bene». 

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«Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che questo sia l’ultimo episodio - ha aggiunto Carlo Rositani -. Questa è la mia bambina. Ancora ricordo quando la portavo al parco in carrozzella… E poi a vent’anni si è fidanzata, ha conosciuto quest'uomo, un carabiniere. Quest’uomo lascia l’Arma dei Carabinieri per stare con lei. Si pensa che è amore vero. Ma poi come accade spesso, c’è il primo schiaffo, lei non si ribella. Poi il quarto e il quinto... e poi si finisce al cimitero o come mia figlia, qua a piangere». 

Intanto Maria Antonietta è stata sottoposta a un primo intervento chirurgico, che è andato bene e le ha dato la forza anche di scherzare. Infatti, dal letto d'ospedale presso cui è ricoverata, ha detto: «Mi hanno fatto una piccola liposuzione. Quando me lo hanno spiegato, ho detto 'sono pure contenta'. È una nuova tecnica». 

Poi, tornando seria, Maria Antonietta ha spiegato: «Sono state recuperate cellule staminali che mi sono state messe in alcune parti del corpo tra cui le mani, le gambe e poi piccole placchette sotto gli occhi e nella fronte. L’operazione è andata bene e sono carica per la prossima. Inutile dire che qualche dolore lo sento, ma fa parte della guarigione. Ci sono tanti momenti di sconforto, ma cerco di tirarmi su e guardare il lato positivo. Non vedo l’ora di guarire il più possibile per riabbracciare mio figlio, il piccolo, che è l’unico che ancora non ho potuto abbracciare».
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