Mari e Laghi, in Italia il 32% delle acque sono inquinate da batteri: ecco i 15 litorali più sporchi del Lazio

Il monitoraggio delle acque italiane per il 2022 è stato eseguito dal 20 giugno al primo agosto

Goletta Verde, campagna Legambiente 2002: il 32% delle acque di mari e laghi sono inquinate da batteri
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Venerdì 12 Agosto 2022, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 14:04

Secondo gli ultimi dati ricavati da Legambiente, sono «fuorilegge» il 32% delle acque costiere e dei laghi analizzate durante le campagne Goletta verde e Goletta dei laghi 2022. Durante le ispezioni è stato trovato «inquinato o fortemente inquinato» da batteri,  quasi un campione su tre, ossia 42 su 126 prelievi eseguiti in 37 laghi e distribuiti in 11 regioni.

I campioni d'acqua sono stati prelevati e sottoposti ad analisi microbiologiche in 18 regioni e 37 laghi italiani.

Il 55% dei punti critici, spiega la ong, «si concentra in foci di fiumi, canali e torrenti: tra mala depurazione e scarichi abusivi». Legambiente definisce da questo punto di vista il Paese come «malato cronico». Sono 387 i campioni sottoposti ad analisi microbiologiche, di cui 124 oltre i limiti di legge per concentrazione di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli.

I litorali inquinati nel Lazio

Su 82 punti inquinati nelle coste italiane, 15 sono nel Lazio. Dei 42 prelievi oltre i limiti nei laghi d'Italia, sette sono nel Lazio. È quanto emerge dal report finale « Goletta verde e laghi» di Legambiente. Le analisi hanno riguardato la presenza in acqua di microrganismi di origine fecale come Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. I 15 litorali del Lazio interessati da valori sopra i limiti sono: la foce del Marta a Tarquinia, la spiaggia sotto via Aurelia km 64 a Santa Marinella, la foce del Tevere a Roma, quelle del Canale Crocetta a Pomezia, del Rio Torto e del Rio Grande ad Ardea. Foce Verde e quella del Rio Martino a Latina, il mare sotto Via Gibraleon e Viale Europa a San Felice Circeo, la foce del Sant'Anastasia a Fondi, la spiaggia corrispondente al civico 469 di via Pilestra a Sperlonga, la Foce del Rio Santa Croce a Formia, del canale a sud della Darsena e del Rio Recillo a Minturno. I sette prelievi oltre i limiti nei laghi del Lazio invece si trovano: uno ciascuno sui laghi di Fondi, Sabaudia, Fogliano, Albano e Bracciano, due sul Lago di Bolsena; nessuna criticità sui laghi del Salto, Turano e Canterno, critica la situazione sul lago di Vico non per i valori microbiologici ma soprattutto per l'apporto eccessivo di nutrienti provenienti dai settori agricoli. 

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Le analisi nelle acque italiane

Il periodo di riferimento in cui è stato compiuto il monitoraggio va dal 20 giugno al primo agosto. A questo hanno preso parte oltre 200 volontari dell'associazione ambientalista, tutti hanno contributo a raccogliere i campioni d'acqua, non solo dalle coste ma anche da foci di fiumi, canali e torrenti. «Le principali cause dl'inquinamento sono causate da una cattiva depurazione delle acque oltre che agli scarichi illegali che arrivano nei mari e nei laghi», dice Legambiente. 

Più in dettaglio, il 32% dei punti campionati da Goletta Verde nei mari italiani (83 su 261) ha restituito valori oltre i limiti di legge: in media, un punto inquinato ogni 91 chilometri di costa. Oltre i limiti di legge anche il 55% delle foci campionate, il 42% delle quali è risultato «fortemente inquinato» secondo il giudizio del programma scientifico della Goletta Verde.  «Una dimostrazione», sottolinea Legambiente, del fatto che «i pericoli di una cattiva o assente depurazione sono la principale minaccia per la salute dei nostri mari e che c'è ancora molto da fare per recuperare il deficit impiantistico e della rete fognaria».

I dati dicono inoltre che il 53% dei prelievi eseguiti presso foci, canali e punti critici (32 punti campionati su 60).  Ancora una volta, osserva Legambiente, «risultano compromessi soprattutto i corsi d'acqua che ricevono scarichi abusivi non collettati o non depurati, provenienti da impianti inadeguati o guasti, su cui bisogna investire risorse per risolvere l'annoso problema della depurazione in Italia».

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