Momenti di tensione, a Verona, a margine della manifestazione contro il Congresso delle famiglie. Un manifestante ha insultato un'agente in borghese, arrivando a fronteggiarla e a definirla «cogl...». Esemplare l'atteggiamento della donna, che ha evitato di reagire e ha allontanato il contestatore.
L'uomo si è fatto notare in piazza poco prima perché, tenendo al guinzaglio un pitbull, urlava lo slogan «Salvini uno di noi» e agitava il braccio verso l'alto. Poi, per un istante, vedendo avvicinarsi gli agenti in borghese, si è voltato, ha abbassato appena i pantaloni e ha mostrato così il fondoschiena (ancora coperto). A quel punto la donna ha ripreso il dimostrante: «Stai al posto tuo, il c... a me non lo fai vedere», gli ha detto. Pronta la replica dell'uomo, che ha alzato la voce: «Che problema c'è? Arrestami, ecco le mani. Ti do il documento», scandiva. I due si sono avvicinati, faccia a faccia, quando l'agente ha detto: «Mi stai sputando in faccia?». Infine, allontanandosi, il manifestante si è avvicinato a un cameraman, ricoprendolo di insulti.
An agressive men with a Pit Bull is showing his antipathy against gay men by showing his ass and shouting "Salvini is one of us", in front of the #WorldCongressofFamilies. #NonUnaDiMeno #VeronaTransfemminista pic.twitter.com/Ucr8scW1SQ
— Krsto Lazarević (@Krstorevic) 30 marzo 2019
Immediate le reazioni. Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico, ha subito pubblicato un tweet: «Ma perché i funzionari di Polizia presenti non hanno denunciato quell’uomo secondo l’Art.337 del CodicePenale: Resistenza a Pubblico Ufficiale?», ha scritto.
Ma perché i funzionari di #Polizia presenti non hanno denunciato quell’uomo secondo l’Art.337 del #CodicePenale: Resistenza a Pubblico Ufficiale ? https://t.co/1iJ8j97T7D
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 30 marzo 2019