«Mi permetto di suggerirle - scrive Zaia a Conte - onde evitare spiacevoli incongruenze riscontrate con i precedenti governi in analoghe esperienze, connotate da una miriade di provvedimenti ministeriali il più delle volte disallineati, nelle more della definizione delle procedure legate alla ricognizione e alla quantificazione dei danni, di valutare la possibilità di predisporre un primo provvedimento governativo organico» che sollevi cittadini e imprese.
Nonostante gli interventi tempestivi eseguiti nelle prime 48 ore, grazie anche all'intervento governativo di mobilitazione della Protezione civile nazionale, che hanno scongiurato il peggio e consentito di mitigare i danni - annota Zaia - del maltempo che ha colpito il Veneto, dalla montagna alle coste, e provocato la morte di due persone, resta pesante e desta vivo allarme: ci sono quasi 60mila le famiglie nel bellunese senza luce elettrica, 100 mila abitanti del polesine senza acqua potabile, 2000 i tratti interrotti nella rete stradale, 400 km di sentieri agrosilvopastorali impraticabili, un migliaio gli edifici danneggiati nella regione, il 40% della superficie boschiva del bellunese è compromesso, le mareggiate hanno devastato ed eroso buona parte delle spiagge venete, colture e stalle nelle aree golenali sono in ginocchio. «Comprenderà bene - è l'appello di Zaia a Conte - come l'emergenza sia diffusa in tutto il territorio regionale e interessi molteplici ambiti che vanno dalle infrastrutture all'economia reale, dal settore abitativo allo sviluppo locale. Confido molto nella Sua sensibilità e in quella dei Suoi ministri per la popolazione veneta così colpita».
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