Maltempo, siamo alla "rottura dell'estate". Il meteorologo: «Conseguenza delle temperature altissime»

Il tenente colonnello Guidi: "Il terreno ha accumulato energia e il contrasto con l'aria fresca causa questi fenomeni"

Maltempo, siamo alla "rottura dell'estate". Il meteorologo: «Conseguenza delle temperature altissime»
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 19 Agosto 2022, 07:02

«Stiamo vedendo la rottura dell'estate. La fase di stabilità, durata molto a lungo, si sta esaurendo. Abbiamo avuto temperature molto elevate, sicuramente al di sopra della media. L'energia accumulata è stata tanta. I temporali anche per questo motivo sono molto violenti».

Il tenente colonnello Guido Guidi è un esperto di meteorologia dell'Aeronautica. Spiega perché oggi l'Italia è divisa in due: il Centro-Nord è in ginocchio per il maltempo, il Sud ha sole e temperature sopra i 40 gradi. E avverte: anche nelle regioni meridionali del Paese presto le temperature diminuiranno.

Cosa sta succedendo? Lei parla di rottura dell'estate, cosa significa?
«Il regime atmosferico estivo dell'alta pressione e della stabilità prevede una massa di aria calda.

Il terreno, ma soprattutto il mare, assorbono grandi quantità di energia. Quando questo regime atmosferico di circolazione cambia, perché la stagione va verso la sua fase terminale, diminuisce l'energia che arriva dal sole, le correnti atlantiche riescono a scendere di latitudine. Ed è quello che sta succedendo in questi giorni. Le masse d'aria si scontrano: quella che arriva dall'Atlantico con quella che era già presente sull'area del Mediterraneo in un contesto molto caldo. L'energia in gioco è tale per cui si possono sviluppare quasi esclusivamente temporali».

Ma perché sono così intensi e distruttivi?
«Gli eventi intensi di questi giorni sono esattamente quello che accade in questi situazioni. Il grado di intensità dipende dalla quantità di energia in gioco. Siccome ha fatto molto caldo, il contrasto con l'aria più fresca è più accentuato. Questa perturbazione che è entrata è arrivata fino alla Toscana. Ha richiamato venti da Sud che hanno diviso l'Italia in due, portando temperature sopra i 40 gradi sulla Sicilia e sulla Calabria».

Perché in passato non si verificavano eccessi come quelli a cui stiamo assistendo?
«In realtà non è così, i temporali di fine estate sono sempre intensi. Possono essere molto intensi in ragione della situazione pregressa. Quella di quest'anno è di grande accumulo di energia che, in qualche modo, si deve scaricare. Purtroppo attraverso le piogge, i temporali, il vento».

Quindi è sbagliato parlare di clima tropicale.
«Sì, è sbagliato. Il clima tropicale è un'altra cosa, è quello che in condizioni di stabilità e di grande umidità atmosferica forma le nubi temporalesche simili ai nostri temporali estivi da calore. Ma quelli che stiamo vedendo adesso non sono temporali estivi da calore, c'è una vera perturbazione che è entrata. Non è una evoluzione di tipo tropicale, è una evoluzione di tipo mediterranea, a fine estate, con tratti caratteristici di grande energia in gioco e dunque di intensità degli eventi associati. È la fine di una estate molto calda».

Cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane?
«Normalmente, dopo la rottura estiva, che ci accompagna verso la fine del mese, assistiamo a una ripresa della stabilità, ma in un contesto che è cambiato. Le giornate sono più corte, il sole è più basso, le temperature scendono. Non mi aspetto un ritorno delle temperature alte come in luglio. Temo che le ultime precipitazioni, comunque, non saranno sufficienti a compensare la siccità accumulata negli ultimi mesi. Queste sono piogge sì abbondanti, ma molto localizzate».

Quando si abbasseranno le temperature nel Sud Italia?
«Questo innalzamento repentino degli ultimi tre giorni è dovuto a una sciroccata, all'arrivo dei venti meridionali. Già sabato e domenica passiamo al maestrale, torneremo anche in Sicilia a temperature normali».

Rischiamo nuovi eventi gravi nel Nord?
«Ci saranno altre perturbazioni, altri temporali, altre piogge intense. Speriamo non con le conseguenze di questi giorni».

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