Maltempo, l'esperto: «In 36 ore la pioggia di tre mesi: effetto "stau" sulla Romagna». Cos'è e come influisce sul cambiamento climatico

Su quei territori pesa anche l'alluvione di dodici giorni fa

Maltempo, l'esperto: «In 36 ore la pioggia di tre mesi: effetto stau sulla Romagna e cambiamento climatico»
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 23:36

Maltempo Emilia Romagna - In trentasei ore in Romagna ha piovuto il triplo di quanto dovrebbe piovere per tutto il mese di maggio. L'eccezionalità di questa seconda alluvione in poche settimane in Roomagna è sintetizzata dalle parole di una donna di Faenza che ha detto che «l'acqua in dieci minuti era arrivata al primo piano». Pioggia eccezionale per noi che registriamo le medie stagionali e facciamo i paragoni senza fare i conti con il fattore "Cambiamento climatico" che spariglia quella transizione delle stagioni dolce e romantica.

In queste ore, infatti, tra il Bolognese e la Romagna, e anche in parte le Marche, la perturbazone che si è abbattuta è stata violenta.«Ma poteva persino esserlo di più, se si fosse verificata in autunno», spiega il metereologo Edoardo Ferrara di 3bmeteo. 

Possibile? Sì, possibile perché se il ciclone africano che è arrivato in Italia avesse incontrato le acque dell'Adriatico in autunno, e quindi quando sono ancora calde dopo la stagione estiva, la forza e l'energia delle piogge sarebbe stata ancora più devastante. 

Ma cosa c'entrano il mare, il ciclone, il riscaldamento globale e l'alluvione che sta mettendo in ginocchio la Romagna?

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa è successo. «In quelle zone c'era già stata un'alluvione dodici giorni fa, i primi di maggio.

I fiumi erano già gonfi», spiega Ferrara. «I terreni erano già intrisi d'acqua. La bora e il mare agitato hanno ostacolato il deflusso dei fiumi verso il mare e perciò i corsi d'acqua, con queste piogge recenti , sono esondati», aggiunge.

L'effetto stau

Il ciclone mediterraneo che ha investito l'Appennino tra Bologna e la Romagna è stato «insolitamente lento e potente». 

«Nato sulle coste del Nord Africa, il ciclone ha poi risalito la nostra Penisola da Sud ad iniziare dalla Sicilia, dove peraltro lunedì scorso ha generato intensi nubifragi con allagamenti. Il notevole potenziale di questo ciclone si era di fatto già espresso sull'Isola: nel Palermitano infatti erano caduti fino a 100 mm di pioggia, ovvero quattro volte la media dell'intero mese di maggio», spiega ancora Ferrara. 

Ma perchè in Romagna e nelle alte Marche la perturbazione è stata così violenta? «La perturbazione già di per sé era piuttosto violenta con piogge vigorose (punte di oltre 80mm anche sulle alte Marche), ma una volta raggiunta l'Emilia Romagna le precipitazioni sono state ulteriormente esasperate dal cosiddetto "effetto stau"».

In poche ore la pioggia di tre mesi

L'"effetto stau" è un fenomeno che si verifica «quando c'è un addossamento di masse di aria umida sui rilievi e queste masse scaricano l'umidità sotto forma di pioggia: in Appennino, dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì, abbiamo avuto punte di 200 millimetri di pioggia: praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo», spiega Ferrara. L'effetto stau è il contrario dell' effetto phon: quando il vento scende lungo i pendii montuosi e si secca. 

«Nello specifico le correnti di grecale, ricche di umidità, si sono scontrate con il contrafforte appenninico scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone. A questa situazione si sono aggiunte diverse aggravanti: il ciclone si è praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo; i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato anche il deflusso delle acque dall'Appennino verso l'Adriatico; i terreni erano già intrisi d'acqua per via dell'alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali», dice il meteorologo.

Cosa c'entra il cambiamento climatico

«Con il riscaldamento globale i fenomeni estremi aumentano», spiega Ferrara. «Il ciclone infatti è stato alimentato anche dai cosiddetti flussi di vapore tropicali, ovvero una sorta di "fiume di aria molto umida" prelevata appunto dalle latitudini tropicali e convogliate in questo caso verso la nostra Penisola».

«Questi flussi iniettano molta energia ai cicloni o alle perturbazioni, che possono scaricare così ingenti quantità di pioggia. Secondo vari studi ma anche proiezioni già evidenziate 20 anni fa, in un mondo più caldo vi è maggior vapore e quindi energia a disposizione dei cicloni, con effetti che talvolta diventano drammatici come quello attuale. Questi fiumi di vapore subtropicali sono stati responsabili anche della devastante alluvione nelle Marche dello scorso settembre», spiega ancora. 

 

Perturbazione in Piemonte

Per tutto il weekend ci sarà pioggia a macchia di leopardo in tutta italia. «In Piemonte sono previste piogge intense: acquazzoni e temporali. In Romagna tra domani e venerdì ci sarà una tregua ma nel weekend tornerà la pioggia, ma non così intensa come quella attuale»

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