L'incubo delle Dolomiti senza sci: «Manca la corrente, tutto fermo»

L'incubo delle Dolomiti senza sci: «Manca la corrente, tutto fermo»
di Mauro Evangelisti
2 Minuti di Lettura
Domenica 4 Novembre 2018, 12:09
ROMA Fare presto. Nella provincia di Belluno, tra le più colpite dalla forza straordinaria del maltempo che ha colpito anche ad alta quota questa settimana, c’è l’urgenza di mettersi al lavoro, per non compromettere l’avvio della stagione sciistica, fissato solitamente per il primo dicembre, con un’accelerata con l’Immacolata. Prima cosa: riportare l’energia elettrica. «Ma qui non stiamo con lemani inmano -dicedalVeneto Renzo Minella, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari -perchéquanto èsuccesso è stato un evento terribile,ma siamoprontiaripartire».

SCENARIO Minella guarda soprattutto alle Dolomiti, alle piste da sci, molto amate anche dai romani, di Alleghe, Caprile, Rocca Pietore, agli impianti di Fune Civetta.L’immaginesimbolo èquelladellestragedi alberi di Asiago (che è provincia di Vicenza), i paesaggi sono stati mutati dalla forza del vento, si parla di aspetto lunareper ilnumerodialberidistrutti. Analoghe preoccupazioni per l’avviodellastagione turistica ci sono anche in Trentino e in Alto Adige. Ma in provincia di Belluno, sulle Dolomiti, ripensano alla caduta dei tronchi che ha danneggiato alcuni impianti di risalita, le strade in molti casi sono rimaste a lungo inagibili, ilventohasoffiatoanchea190 chilometri all’ora causando distruzione. Alcuni hotel hanno subito danni, allagamenti ad esempio dellesauneodegliscantinati. Qui però si vuole guardare oltre, «perché queste terre come ha detto anche ilpresidenteZaia -spiega l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner - non si devono spopolare e senza la stagione turistica, che altroresta?».La vera preoccupazione che hanno gli operatori è un’altra: «Bisogna ripristinare in fretta le linee elettriche -diceMinella - èquesto attualmente il nostro vero problema. Senza energia elettrica non possiamo attivare gli impianti di innevamento,quellidirisalita».

INCOGNITE
L’innevamento artificiale doveva partire già nelle prossime settimane, qualora le temperature fossero scese. «Ma senza energia elettrica - conferma l’assessore Caner - tutto questo non si può fare. Le zone più colpite sono quelle del Cadore, dell’Agordino, ma fortunatamente lepiste sciistiche inquanto tali hanno subito danni minori, i problemi più seri si sono verificati a quote più basse. Ora però dobbiamo puntare a ripristinare le infrastrutture viarie, molte strade sono state già riaperte, come quella che porta ad Alleghe. Pensiamo di potercela fare per l’inizio della stagione,masepoinonvengonoriportate allanormalità le linee elettriche che assicurano quella potenza necessaria a fare funzionaregli impianti, allora tutto sarà inutile. Ma l’appello che faccio è non rinunciare alla vacanze nelle nostre Dolomiti. Vedrete, saremo pronti». La sola provinciadiBellunovaleunmilionedipresenze turistiche in un anno, non essere pronti per dicembre porterebbe all’economiauncontraccolpo assai grave. Vameglio a Cortina, dove corrente e vie d’accesso sono state riattivate. Minella conclude: «Ma nonditeche siamo inginocchio,siamo pronti a ripartire, sarà una corsa contro il tempo,ma per la stagione sciistica gli impianti funzioneranno. Non ci arrendiamo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA