Condemi: «Credibilità magistratura a minimi storici. Genitorialità? Non siamo aiutate»

Condemi: «Credibilità magistratura a minimi storici. Genitorialità? Non siamo aiutate»
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Venerdì 27 Maggio 2022, 21:29

«La magistratura, in termini di credibilità, è ai minimi storici. Le ripercussioni interne ed esterne, dopo il risalto mediatico alla vicenda Palamara, hanno gettato discredito sull'intera categoria, lasciando nell'opinione pubblica un senso generalizzato di sgomento e di diffusa sfiducia». Lo afferma Laura Condemi, magistrato con funzioni di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alla rivista online BeeMagazine del gruppo The Skill.

«Questo tsunami che si è abbattuto sulla nostra categoria tuttavia ha comportato inaspettatamente anche effetti positivi, la presa di coscienza delle pericolose degenerazioni del correntismo ha innescato un processo positivo di profondo rinnovamento e di autentica autocritica al nostro interno».

Sulle ultime disposizioni in tema di 'presunzione di innocenza' o su una eventuale censura alla stampa, Condemi spiega: «Il giornalista per pubblicare una notizia relativa ad un'indagine in corso deve oggi attendere che il capo dell'ufficio o un suo delegato organizzi comunicati ufficiali o convochi una conferenza stampa.

Questa farraginosità e complessità si scontra con l'esigenza che impone oggi ai giornalisti di fornire alle redazioni notizie veloci ed aggiornate. Ritengo criticabile anche la scelta di lasciare ai procuratori la valutazione dell'esistenza o meno di ragioni di interesse pubblico alla pubblicazione della notizia e dunque la discrezionalità nel consentire o meno la diffusione delle informazioni su indagini in corso».

Per quanto concerne l'operatività di un magistrato donna, conclude: «Purtroppo, cosi' come per tutte le lavoratrici madri, il nostro Paese non offre grandi opportunità in termini di strumenti e risorse di ausilio alla genitorialità. Tenere in equilibrio ritmi intensi di lavoro con le esigenze legate ai doveri di madre e moglie, si e' rivelata spesso un'impresa faticosissima e, confesso, in parte frustrante».

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