Maestra negazionista a Treviso: «Bimbi niente mascherina, di Covid muoiono solo i vecchi». La scuola sotto accusa

Le elementari Giovanni XXIII di Treviso
di Elena Filini
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 09:35

TREVISO - La docente negazionista andava fermata prima. La scuola infatti avrebbe dovuto intercettare in anticipo un comportamento grave. Così il Prefetto Maria Rosaria Laganà interviene sul caso di Sabrina Pattarello, la docente veneziana in servizio alle elementari Giovanni XXIII rea, secondo le testimonianze, di non portare la mascherina in classe e di invitare i bambini a fare la stessa cosa. «Mi chiedo perchè si sia dovuta attendere la segnalazione delle mamme, arrabbiate e preoccupate e non si sia intervenuti prima - spiega il prefetto - certamente non si può rimanere inerti, ed è grave che la scuola non sia riuscita ad intercettare prima un comportamento che è grave e pericoloso». Inevitabili le conseguenze della protesta pubblica dei rappresentanti dei genitori che lunedì mattina hanno voluto rendere noto il comportamento della supplente (inserita in organico come Personale di supporto Covid) che, stando ai racconti di docenti e alunni e alle numerose segnalazioni, non indossava correttamente i presidi di sicurezza in classe, univa i banchi e prescriveva ai bimbi di togliere la mascherina «perchè tanto di Covid muoiono solo i vecchi».  

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«La signora è un’insegnante, non una libera battitrice - ha aggiunto Laganà - è fondamentale un provvedimento disciplinare per appurare la gravità di quanto pare emergere. Quello che preoccupa infatti oltre al fatto di non indossare la mascherina è l’atteggiamento di dileggio delle regole del tutto fuori contesto in un momento del genere». Anche il Governatore Zaia ha chiesto di «appurare le responsabilità. E, nel caso fossero confermate, andare fino in fondo». Ieri e oggi la docente non era in servizio. «Ma non si tratta di una sospensione - chiarisce la dirigente Lorella Zauli - il suo orario prevede che rientri giovedì». Nell’immediato è evidente l’avvio del procedimento disciplinare per appurare le responsabilità della supplente.


I PROVVEDIMENTI
Il Provveditore Barbara Sardella tuttavia invita ad attendere. «Tra la docente e la preside c’erano state delle interlocuzioni. Ad un primo richiamo, la docente aveva esibito un certificato medico di esenzione chiedendo e ottenendo di poter usare visiera e presidi alternativi - afferma Sardella - quindi aspettiamo la relazione prima di prendere qualsiasi provvedimento». Il Provveditore cerca di ricalibrare dunque la posizione della dirigente Zauli: «La preside ha chiamato la docente, non è che la scuola sia stata inerte, si è attivata e ha accertato quale fosse la reale situazione», aggiunge. Fatti, questi, confermati da Lorella Zauli anche alla Vita in diretta: «Quando ho avuto notizia che la docente non indossava correttamente o non sempre i dispositivi di protezione individuale - spiega ai microfoni televisivi - le colleghe le hanno detto più volte di regolarizzare questo utilizzo. Venerdì ho ricevuto un genitore comprensibilmente preoccupato. L’istituzione ha monitorato tutta la situazione e sta prendendo gli opportuni provvedimenti. Cosa rischia? Nell’ipotesi più drastica la rescissione del contratto. Ma non corriamo».


LA PROTESTA

I genitori tuttavia non ci stanno: «Sono settimane che protestiamo - conferma Marzia Brizzolari, farmacista e madre di una alunna di seconda elementare - vedevo quotidianamente la maestra uscire con la chirurgica al collo o con il presidio trasparente ma senza visiera. Le docenti ci confermavano che non indossava correttamente la mascherina in classe. Abbiamo segnalato più volte, anche sulla base delle frasi che i nostri figli ci riportavano a casa». Espressioni come «unite i banchi, perc i bambini devono stare tutti insieme». «C’è voluta la protesta plateale e l’intervento del sindaco perchè la scuola prendesse una posizione chiara», conferma. Le famiglie si dicono soddisfatte che oggi la situazione sia finalmente emersa in tutta la sua gravità. «Il nostro obiettivo è stato raggiunto, vale a dire far intervenire la dirigente che fino ad ora poco aveva fatto», concludono i genitori. Giovedì in teoria la supplente dovrebbe rientrare in servizio da calendario. Ma se l’indagine e le relazioni dovessero confermare ciò che è emerso sino ad ora dalle testimonianze di docenti e alunni, la sua permanenza in servizio potrebbe essere messa in discussione.

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