Macchia nera nel mare di Castel Volturno: dopo il lockdown torna l'inquinamento

Macchia nera nel mare di Castel Volturno: dopo il lockdown torna l'inquinamento
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Giovedì 7 Maggio 2020, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 16:57

Una macchia nera che dalla foce del canale Agnena si espande nel mare del litorale domizio. Torna l'inquinamento dopo due mesi di lockdown che avevano reso cristallino quel tratto come da anni non si vedeva. Nella serata di ieri sul posto sono giunti gli uomini dell'Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania) che, alla presenza del comandante della Capitaneria di Porto di Castel Volturno, Massimiliano Riccio, e dei militari della Guardia Costiera di Mondragone, hanno eseguito i prelievi dalle acque putride del canale. «Nel giro di pochi giorni dovremmo conoscere i risultati delle analisi», fa sapere il sindaco di Castel Volturno, Luigi Umberto Petrella.

«L'inquinamento favorisce la diffusione del Covid-19» Nello studio internazionale c'è la firma di un ternano.



«Sono trascorsi solo tre giorni dalle restrizioni a causa del Covid 19, dalla riapertura di alcune attività aziendali - spiega Petrella - e sul litorale Domitio sta succedendo l'inverosimile, quello che mai avremmo voluto rivedere. Nella cosiddetta fase 2 sono ricominciate le operazioni di criminali incalliti che hanno contribuito nel tempo alla devastazione dell'ambiente. Sono in corso indagini da parte delle forze dell'ordine e della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Non dobbiamo difenderci solo dal nemico invisibile e virale, il Covid 19, ma soprattutto da attacchi terroristici di persone senza  scrupoli. Non ci fermeremo», conclude. 

Un'indagine per inquinamento ambientale è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). L'ufficio inquirente attende l'esito delle analisi effettuate dai tecnici Arpac sui campioni d'acqua prelevati ieri sera, ma intanto sta verificando tramite la Capitaneria di Porto di Castel Volturno, delegata alle indagini, l'origine dello sversamento. Oggi l'area è stata sorvolata con i droni, ma non sarebbe stato individuato alcun punto lungo il corso del canale da cui avrebbe avuto origine lo scolo illegale.

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