Luca Piscopo morto a 15 anni dopo aver mangiato sushi: indagati medico e ristoratore

Napoli, stroncato dalla salmonella dopo aver mangiato pesce crudo: cibo mal conservato e cure errate

Luca Piscopo morto a 15 anni dopo aver mangiato il sushi: indagati medico e ristoratore
di Leandro Del Gaudio
3 Minuti di Lettura
Sabato 17 Settembre 2022, 00:12

Responsabilità parallele che, nel giro di pochi giorni, hanno contribuito a provocare la morte di uno studente di quindici anni. Da un lato, il cibo scadente: non tracciato, conservato male e abbattuto con strumenti vecchi prima di essere servito; dall’altro, un intervento medico quanto meno poco tempestivo, che non è riuscito ad impedire la più tragica delle conseguenze. Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Procura di Napoli a notificare due avvisi di conclusione delle indagini a carico di un imprenditore cinese, ex titolare di un ristorante di cibo orientale al Vomero; e nei confronti di un medico di famiglia, che si sarebbe limitato a consigliare una cura non adeguata (per altro dopo un consulto telefonico), senza disporre accertamenti specifici e analisi approfondite. Due avvisi di conclusione delle indagini, atto che fa in genere da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio, che portano la firma dei pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi, al termine delle indagini condotte dai carabinieri del Nas. 

Luca Piscopo morto a 15 anni dopo aver mangiato sushi: ristoratore a processo. Il suo locale multato per sporcizia (ma nulla era cambiato)

LE ACCUSE
Brutta storia, quella toccata a Luca Piscopo, liceale di Soccavo morto a soli 15 anni lo scorso due dicembre. Ucciso da una infezione di salmonella e da cure superficiali e in ritardo, secondo quanto emerge dalla lettura dei due avvisi di garanzia. È il 23 novembre scorso, quando Luca si reca assieme ad alcuni compagni di classe in un ristorante di sushi al Vomero (oggi ha cambiato gestione, dopo le prime indagini a carico dell’imprenditore di nazionalità cinese finito sotto inchiesta).

Mangiano sushi, probabilmente con la formula “all you can eat”, le conseguenze sono pressoché immediate. Non solo per Luca, ma anche per alcune compagne di classe che accusano dei malori, ma fortunatamente riescono a superare i momenti critici.

Atletico, salutista convinto, in perfette condizioni di salute, Luca viene stroncato dopo almeno una settimana con picchi di febbre altissima, vomito e diarrea. Le accuse oggi ipotizzate dalla Procura di Napoli: omicidio colposo, somministrazione di sostanze nocive, delitti colposi contro la salute pubblica, violazione della legge sugli alimenti mal conservati sono le accuse mosse al ristoratore; omicidio colposo in ambito sanitario è l’ipotesi investigativa a carico del medico. Scrivono i pm: non c’era documentazione attestante l’origine dell’alimento; non sono stati impiegati congelatori adatti; assenza di schede tecniche a proposito degli strumenti di abbattimento del prodotto (una tecnica decisiva nelle operazioni di scongelamento, per uccidere i batteri); mancanza di un rilevatore della temperatura nella gestione dei pozzetti di congelamento. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA