Luana D'Orazio morta sul lavoro, la Procura chiede il processo per i due titolari e il manutentore dell'orditoio

Dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche

Luana D'Orazio morta sul lavoro, la Procura chiede il processo per la titolare e gli altri due indagati
2 Minuti di Lettura
Martedì 7 Dicembre 2021, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 14:39

Per la morte di Luana D'Orazio la procura chiede il processo per la titolare della ditta nella quale lavorava, il marito e gli altri due indagati. La ragazza di 22 anni è morta il 3 maggio scorso nell'orditura a Montemurlo e oggi la procura di Prato ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per i tre indagati nell'inchiesta sulla morte della giovane: chiesto il processo per la titolare della ditta, Luana Coppini, il marito Daniele Faggi, ritenuto il titolare di fatto, e il tecnico manutentore esterno dell'azienda, Mario Cusimano. I reati di cui dovranno rispondere tutti e tre sono di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.

Luana D'Orazio, morta stritolata. «Macchinario manomesso per produrre l’8% in più»

 

L’inchiesta

In base a quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini, non ci sarebbero variazioni rispetto a quanto conosciuto finora rispetto alle persone indagate (le stesse tre) e alle accuse individuate nell'inchiesta.

Secondo gli accertamenti tecnici effettuati dal consulente nominato dalla procura, l'ingegner Carlo Gini, l'orditoio per campionatura, che è il macchinario tessile al quale era addetta Luana D'Orazio e dentro cui la giovane operaia morì, aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. Inoltre, sempre secondo le ricostruzioni peritali commissionate dalla procura, l'incidente sarebbe avvenuto mentre lo stesso macchinario viaggiava ad alta velocità, una fase in cui le saracinesche di protezione devono rimanere abbassate per motivi di sicurezza e, invece, non lo sarebbero state.

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA