Lodi, a 14 anni sequestra le sorelle e accoltella la madre alla gola: la donna è grave

Lodi, a 14 anni sequestra le sorelle e accoltella la madre alla gola: la donna è grave
di Francesco Gentile
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Domenica 21 Marzo 2021, 07:38

Sono settimane difficili per chi rimane chiuso in piccole case con tutta la famiglia mentre fuori c'è solo la zona rossa. Tra le tragedie peggiori di questi giorni i carabinieri venerdì pomeriggio hanno dovuto cercare per le strade di Miradolo Terme, comune sperduto tra Pavia e Lodi, una studentessa di 14 anni che era scappata di casa dopo aver accoltellato al collo la madre, una donna trentacinquenne di origini romene.
Prima di farlo, nella loro abitazione nel paese di neanche 4mila abitanti, aveva sequestrato le sorelle di 16 e 4 anni chiudendole in una stanza quasi le avesse volute proteggere, come se non avesse voluto che la vedessero compiere quell'orrore. È stato il compagno della madre a liberare le piccole, a soccorrere la donna e a chiamare l'ambulanza per trasportarla all'Ospedale di Lodi dove è stata operata appena in tempo e resta ricoverata.

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LE ACCUSE
La giovane, fermata dai militari poco lontano mentre vagava per via della Granona a Miradolo Terme in stato di choc, ora deve rispondere dell'accusa di tentato omicidio aggravato, anche se viene descritta come una brava studentessa, non risultano precedenti e non ci sono segnalazioni di altri episodi simili avvenuti in passato. Il problema risalirebbe alle dinamiche domestiche complicatesi in questi mesi di convivenza forzata e alla presenza in casa del compagno italiano della madre, che al momento dell'accoltellamento però dormiva e non sarebbe stato in grado di difenderla. «Ho sentito le urla e sono corso», avrebbe detto agli investigatori.
La ragazza, una volta ferita la mamma, è scappata fuori casa gettando per terra il coltellaccio da cucina utilizzato e si temeva che potesse commettere qualche ulteriore follia, come un atto autolesionista o addirittura il suicidio, ma i carabinieri della Compagnia di Stradella l'hanno subito rintracciata, fermata e portata prima in caserma e poi per ordine del pubblico ministero della Procura minorile di Milano nel carcere Beccaria dedicato ai ragazzi a ovest del capoluogo di regione, dove si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria.


LE INDAGINI
La magistratura ha disposto una serie di approfondimenti sul caso, tra cui gli esami medico legali sul corpo della madre accoltellata e i rilievi sull'arma utilizzata e sulla cucina dell'appartamento dove è avvenuto il misfatto. Il proposito è quello di sincerarsi dell'esatta dinamica dei fatti e di chiarire il movente dell'accaduto. Per questo la ragazza potrebbe essere presto interrogata e potrebbe essere richiesta anche una perizia psichiatrica nei suoi confronti.
Già dall'anno scorso i servizi sociali hanno registrato un aumento dei casi di violenza domestica, ma di solito si tratta di violenze contro le donne o di genitori che maltrattano o peggio i figli. Più rare sono le aggressioni dei ragazzi nei confronti degli adulti, anche perché generalmente sono i soggetti deboli a subire di più, ma la pandemia, che secondo gli psicologi non è una scusante ma un aggravante o semplicemente un detonatore di problematiche già in corso, ha portato pure alcune tristi sorprese del genere. Celebre è il caso di Bolzano, in cui il trentunenne Benno Neumair il 4 gennaio ha ucciso e occultato i cadaveri dei genitori sessantenni Peter e Laura. E ancora ieri a Venturina, nel Livornese, il ventottenne Francesco Biagi ha accoltellato il padre Stefano di 64.
Come ha spiegato la psicologa Vessela Puosi «mancando le relazioni esterne aumentano i disturbi e la violenza verso se stessi e chi ci sta vicino».

Per segnalare casi di questo tipo oltre alla app della polizia YouPol, che permette di avvertire le forze dell'ordine anche senza telefonare rivelandosi utile a prevenire le violenze domestiche, va ricordato oltre al 112 il numero verde 1522 del ministero per le Pari Opportunità a cui rispondono 24 ore su 24 operatrici specializzate nel sostegno alle vittime di violenze.

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