I fatti discussi in dibattimento dinnanzi al tribunale collegiale di Velletri sono avvenuti a Torvajanica nella notte tra il 23 e il 14 maggio scorso quando la vittima, dopo essere stata lungamente pressata attraverso i social, ha accettato l’invito ad uscire quella sera con C.V. M.. I due si incontrarono, comprarono bottiglie di alcolici, secondo l’uomo anche della droga, e si ritrovarono a casa di lei. Ciò che accadde è contenuto in una denuncia dettagliata che la ragazza fece ai carabinieri riferendo di essere stata percossa e brutalmente violentata per buona parte della nottata. Aveva segni di escoriazioni e graffi sugli arti a dimostrazione della resistenza che aveva posto al rapporto sessuale prima gentilmente proposto dall’uomo, poi prepotentemente, violentemente preteso e ottenuto con la forza. L’uomo si è difeso sostenendo che tra lui e la donna vi fosse consenso e quei graffi, ed anche quelli che lui stesso portava sul corpo e in particolare al collo, se li erano procurati in un incontro di Judo fatto per gioco, sport di cui lei era appassionata.
Durante i sopralluoghi a casa della donna, inoltre, i carabinieri hanno trovato la maglietta dell’uomo, stracci sporchi di sangue, ma nessuna traccia di droga. Per questo venne arrestato in attesa di processo.
Al termine della camera di consiglio, quindi, il verdetto è stato di colpevolezza ma con una pena inferiore agli otto anni chiesti dalla pubblica accusa; l’uomo, infatti, è stato condannato a 4 anni e sei mesi di carcere.
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