Livorno, la barca-ristorante affonda: camerieri down senza lavoro

Livorno, la barca-ristorante affonda: camerieri down senza lavoro
di Valeria Arnaldi
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Martedì 24 Agosto 2021, 06:36

Un pomeriggio come tanti, con i preparativi da fare per il servizio della sera. Poi, inattesa, l'acqua che invade gli spazi. Appena il tempo di sbarcare, assistere all'intervento - purtroppo vano - dei Vigili del fuoco, e poi restare a guardare, impotenti. La barca-ristorante Ca' Moro, a Livorno, che vede lavorare giovani con sindrome di Down nell'ambito di un articolato programma di reinserimento sociale per le persone disabili portato avanti da Cooperativa Sociale Parco del Mulino e Associazione italiana persone Down-Livorno, è semi affondata venerdì scorso.
Immediato il tam-tam in Rete. E la corsa, economica e non solo, per tentare di salvare l'imbarcazione e, soprattutto, il progetto. «I ragazzi sono scossi e disorientati. In particolare, uno che era lì in quel momento: vedere il proprio luogo di lavoro che chiude e poi in modo così drammatico - commenta Marco Paoletti, direttore della Cooperativa - è stato davvero un duro colpo: abbiamo dedicato anima e corpo al progetto, lo abbiamo costruito negli anni, con alti e bassi, e non è stato semplice. Dalle chiusure per la pandemia iniziavamo a riprenderci adesso. Ora pensiamo solo ai ragazzi: occorre ripartire e in fretta affinché non stiano fermi troppo a lungo. Il lavoro ha una funzione terapeutica fondamentale per lo sviluppo dell'autonomia e delle capacità personali dei giovani con disabilità, nonché per il loro inserimento in società. Portare un piatto al tavolo a noi può sembrare banale ma è molto importante per loro».


I DIPENDENTI
Sono quattordici - quattro al ristorante - i giovani attualmente impegnati nelle attività della Cooperativa, tra ristorante, pizzeria, b&b, area camper. Altri stanno facendo formazione. L'età spazia dai 20 ai 49 anni.

Il Comune di Livorno si è detto pronto ad aiutare. Anche la Regione Toscana. Il sindaco Luca Salvetti ha annunciato un concerto benefico, che si terrà domani sera, con nomi noti - Enrico Nigiotti il primo ad aderire - all'ippodromo Caprilli: il ricavato sarà devoluto alla Cooperativa, che intanto ha lanciato su GoFundMe la raccolta fondi Salviamo il lavoro dei ragazzi del Ca' Moro. Messaggi di sostegno e donazioni arrivano pure da altre regioni. Il locale, infatti, era diventato noto a livello nazionale anche grazie alla trasmissione Cucine da incubo condotta dallo chef Antonino Cannavacciuolo, che aveva fatto conoscere la sua storia. «La comunità si sta stringendo intorno a noi - dice il direttore - alcuni ristoratori si sono offerti di far lavorare i ragazzi in attesa della ripartenza. È una sfida interessante. Significa farli uscire dalla comfort zone del luogo che conoscono. Pensiamo di inserirne altri, gradualmente, nel servizio in pizzeria, per non far perdere loro la continuità lavorativa. Ciò che vogliamo è ripartire al più presto. Tutte le donazioni serviranno a quello: per riparare la barca, se sarà possibile, o comprarne una nuova o magari, per iniziare un'altra avventura, una sorta di Ca'Moro 2.0».


LE CAUSE
Ancora da capire le ragioni dell'accaduto. «I sommozzatori stanno cercando di scoprire cosa sia successo, è difficile - prosegue - Non si è trattato di una falla. E nessuno ha urtato la barca. Non c'è traccia di dolo. Si pensa a un possibile malfunzionamento della pompa di sentina. Abbiamo sempre fatto la corretta manutenzione e non ci sono mai stati segnalati problemi. Nessuno poteva immaginare una cosa simile». Rimane il tema dell'eventuale smaltimento dell'imbarcazione e dei relativi - decisamente alti - costi. «Confidiamo nell'aiuto degli enti della zona - conclude Paoletti - dobbiamo essere ottimisti. Siamo convinti che, con l'appoggio di tutti, riusciremo a portare avanti il progetto, anche se non sappiamo ancora in quali modalità. È importante per i ragazzi superare questo momento. E noi stiamo facendo del nostro meglio».

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