Covid a Livorno, controlli anti assembramenti: vigili e carabinieri aggrediti a calci e pugni. Il ministro Lamorgese: «Solidarietà ad agenti e militari»

Covid a Livorno, controlli anti assembramenti: vigili e carabinieri aggrediti a calci e pugni. Il ministro Lamorgese: «Solidarietà ad agenti e militari»
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 18:06

Aggrediti per aver fatto il proprio dovere. Stavano effettuando dei controlli per evitare assembramenti e verificare che le persone presenti in piazza Attias, a Livorno, indossassero la mascherina nel rispetto delle norme anti Covid, invece, sono finiti al centro di un vero e proprio agguato. Sassi contro le pattuglie, calci e pugni nei confronti di militari e agenti. La scena, martedì sera, è durata diversi minuti, ripresa da un cittadino con il cellulare.

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Oggi, le dichiarazioni del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: «Esprimo ferma condanna per l'aggressione da parte di alcuni giovani ai carabinieri e ai vigili, impegnati nei controlli anti assembramento.

Ribadisco gratitudine e apprezzamento nei riguardi di tutte le forze dell'ordine che stanno operando con grande equilibrio per la tutela della salute pubblica».

Quindi un appello: «Occorre la collaborazione di tutti - aggiunge - stiamo attraversando una fase delicata per il Paese, che può essere superata solo con comportamenti individuali e collettivi di grande responsabilità, mostrando rispetto doveroso nei riguardi di chi lavora al servizio dei cittadini». 

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I FATTI I tafferugli erano cominciati quando, arrivati in piazza per arginare la movida selvaggia dopo la segnalazione di alcuni cittadini, militari e vigili hanno chiesto i documenti a un giovane. La reazione scomposta di quest'ultimo ha scatenato la tensione in piazza e costretto i carabinieri ad accompagnarlo in caserma. Gli amici evidentemente non erano d'accordo e hanno dato il via ad una vera e propria guerriglia, colpendo i militari con calci e pugni allo scopo di "liberare" il ragazzo. Altri, invece, hanno lanciato pietre contro le vetture delle forze dell'ordine. Soltanto dopo diversi, concitati, minuti, l'auto ha lasciato la piazza, mentre i filmati girati dai cittadini serviranno a semplificare le operazioni di identificazione dei responsabili. 

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