Liceali hackerano il registro di classe con un trojan ma il preside li scopre: ecco cosa rischiano

Liceali hackerano il registro di classe con un trojan ma il preside li scopre: ecco cosa rischiano
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Venerdì 14 Febbraio 2020, 19:41

A loro, studenti liceali con ottimi voti, era sembrata una 'bravata', una sfida di abilità a insaputa del prof sui sentieri, ignoti ai più, dell'informatica. Invece averne 'hackerato' con un virus trojan il computer per entrare nel registro elettronico delle assenze - modificando quelle nascoste ai genitori, e quindi non giustificate - è un reato grave. Ora, 10 studenti di un liceo scientifico di Grosseto, fra cui una ragazza, rischiano un processo davanti al tribunale dei minori di Firenze dove possono subire condanne da 1 a 4 anni di reclusione, anche se la pena sarà dimezzata per l'età.

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I reati di cui li accusano, a vario titolo, polizia postale e procura minorile di Firenze sono pesanti: accesso abusivo a sistemi informatici, falsità materiale in atti pubblici, danneggiamento di archivi dello Stato. Sono stati scoperti e indagati dopo la segnalazione del preside. Secondo le indagini della Polposta di Grosseto, hanno preso un file trojan, come quelli usati per le intercettazioni, sul deep web o darkweb cosiddetto, il lato 'buio' di Internet dove si svolgono i peggiori traffici illeciti, non solo scambio di virus informatici. A questo punto avrebbero potuto inviare una e-mail infetta ai professori. Invece hanno approfittato che un docente lasciasse incustodito il pc portatile per introdurre materialmente il virus. Gioco fatto: da qui hanno potuto risalire alla password e poi lavorare da casa sulla memoria del computer accedendo al registro di classe.

Dei 10, due risultano in particolare gli abilissimi hacker che hanno agito con tanta perizia. E per circa un mese hanno cambiato la griglia delle presenze a scuola eliminando assenze inconfessabili, finché il preside non si è accorto delle anomalie e le ha denunciate. Sono scattate sanzioni disciplinari, alcuni sono andati ai lavori socialmente utili. Intanto partiva l'indagine penale. Le intrusioni sono della primavera 2019, risultano tutti promossi.

Adesso il pm minorile Filippo Focardi ha notificato la chiusura delle indagini e va a chiedere il processo. Ma prima ci sono stati interrogatori da cui è emerso che le responsabilità sono diverse: tra loro c'è chi si è fatto togliere solo una o due assenze e c'è chi ha abusato per più date. Hanno accettato di essere interrogati solo quelli con le colpe più leggere, gli altri zitti. La polizia postale sottolinea che il gruppo, però, non ha sfiorato né pagelle né voti e questo marca una differenza nel loro comportamento.



 

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