Lecce, cliente abituale del ristorante ha un arresto cardiaco, i proprietari notano la sua assenza e lo salvano

Il sindaco di Collepasso (Lecce) ha elogiato pubblicamente i due concittadini-eroi con un post su Facebook: «Orgogliosa di questa comunità»

Lecce, cliente «fisso» non si presenta a pranzo: i titolari del ristorante vanno a casa sua, scoprono che sta male e lo salvano
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Sabato 18 Marzo 2023, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 18:49

L'amicizia con i titolari di un ristorante, lo stesso dove andava sempre a pranzo da vent'anni, ha salvato la vita a un uomo residente a Collepasso in provincia di Lecce

Gli eroi di questa storia sono i due fratelli Alessandro e Rosario Guido, titolari della tavola calda  “Viavai”: quando non hanno visto il loro cliente abituale presentarsi al locale, come di consueto, hanno cercato di contattarlo via telefono. Ma nulla, nessuna risposta.

Il fatto era talmente insolito da spingere i due co-proprietari del ristorante a correre verso l'abitazione del cliente, poco distante dal loro locale, per verificare che fosse tutto ok.

E infatti, così non era: giunti davanti alla porta d'ingresso, i due hanno sentito dei rumori sospetti provenire dall'interno, senza ricevere risposte dall'uomo che nel frattempo stavano chiamando a gran voce. 

Alessandro e Rosario non ci hanno pensato su due volte: hanno fatto irruzione nella casa sfondando la porta d'ingresso. Dentro hanno trovato il loro amico steso a terra, che balbettava senza riuscire a esprimersi: aveva appena avuto un arresto cardiaco

Il lieto fine

Allertati i soccorsi, un'ambulanza ha raggiunto l'abitazione, ha caricato il malcapitato, ed è sfrecciata a tutta velocità verso l’ospedale Cardinal Panico di Tricase. Dopo aver ricevuto le cure del caso, l'uomo è stato dichiarato fuori pericolo. Ora è stato dimesso e sta bene.

Il gesto di amicizia e premura dei due angeli custodi non è passato inosservato in Paese ed è salito fino alle orecchie del sindaco di Collepasso, Laura Manta, che ha omaggiato il tempestivo intervento con un pubblico encomio su Facebook: «sono queste storie di paese, di buon vicinato, di sensibilità e altruismo che ci devono rendere orgogliosi e farci sentirci tutti parte di una bella comunità».

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