Il trimarano fantasma rispunta in Olanda dopo aver lasciato la deriva fra Italia e Malta, l'armatore: «C'è stato un arrembaggio»

Il trimarano scomparso
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Martedì 29 Ottobre 2019, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Mistero sempre più fitto dopo la  Rolex Middle Sea Race tra l'Italia e Malta: arriva dallOlanda l'ultimo segnale del gps del  trimarano di 60 piedi «Ad Maiora» dell'armatore italiano Bruno Cardile scomparso nel nulla dopo un soccorso, il 22 ottobre, all'equipaggio, costretto ad abbandonarlo per un'avaria allo scafo sinistro. Dall'Olanda?

Dopo il soccorso effettuato dalla vedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa CP 319, già in servizio in zona, che ha raccolto il mayday sul canale 16, si sono di fatto perse le tracce salvo poi registrare compartamenti quantomeno anomali dell'imbarcazione. 

La barca abbandonata a vele ammainate, che ha un sistema di tracciamento della sua posizione che è obbligatorio nelle regate d'altura, ha improvvisamente ripreso a navigare alla discreta velocità di 8 nodi, incompatibile con la sola portanza dell'albero, e per di più in linea abbastanza retta.

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Ancora più strano è che, improvvisamente, la barca si ferma e il segnale scompare: da allora più nessuna notizia. La sala operativa della Guardia costiera conferma la scomparsa del segnale e fa sapere che tutte le procedure per il salvataggio delle vite a bordo sono state prese, così come la segnalazione di un corpo galleggiante potenzialmente pericoloso per la navigazione negli avvisi ai naviganti, oltre ad aver avvisato della vicenda gli uffici territoriali potenzialmente interessati.

«Bruno è a Malta - dice all'Adnkronos un amico costantemente in contatto con l'armatore, Fabio Colivicchi, direttore del sito specializzato Saily.it - ha affittato un piccolo aereo per effettuare una ricognizione, ma non ha ancora visto niente. Sono arrivati oltre Lampedusa, in direzione Tunisia; hanno sorvolato Gozo e Malta: sono stati sull'ultimo punto di segnalazione, e non hanno visto né la barca né eventuali detriti, sacchi di vele e altro del genere». 


L'OLANDA
 A quanto si è poi appreso oggi è stato rilevato un segnale dall'Ais, Automatic identification system, che il proprietario e skipper della barca, Bruno Cardile, aveva spento prima di lasciare il trimarano. Il segnale sarebbe stato rilevato in Olanda e la georeferenziazione indica la sede di un negozio di articoli nautici. Ma resta un dubbio, perché un'altra applicazione delle due che vengono usate per rilevare il punto nave dà la barca ancora a Lampedusa.

L'ipotesi sempre più probabile è quella dell'incrocio in mare da parte dell'equipaggio di un peschereccio o forse, visto il punto d'arrivo di parte dell'attrezzatura, di cargo mercantile. La rotta tra Suez e Rotterdam, si rileva, è tra le più frequentate del mondo: la zona chiamata Europoort, che comprende Rotterdam e le le aree confinanti, è il porto commerciale più grande del pianeta per scambi commerciali. Il segnale Ais, si sottolinea, è trasmesso da un apparecchio smontabile ed è dunque altamente probabile che si riferisca all'oggetto, e non all'intera imbarcazione; il che avvalorerebbe l'ipotesi di un ritrovamento e conseguente smembramento delle parti di pregio asportabili della barca.

L'armatore
«dovrebbe essere a IJmuiden, città portuale». Ipotesi confermate da Cardile, sentito dall'Adnkronos mentre sta per effettuare una nuova ricognizione aerea partendo da Malta. «Nel mio equipaggio c'è un olandese, che mi ha aiutato a chiedere alle autorità locali notizie su questo segnale, localizzato a IJmuiden (città portuale poco sopra Rotterdam, ndr). A loro non risulta, e addirittura lo segnalano ancora a Lampedusa. Ho chiesto alle autorità di Lampedusa ma niente. Può darsi che sia stata rilevata una posizione vecchia».


L'ipotesi ormai più fondata, ritiene Cardile, è che «qualcuno sia salito a bordo, abbia smontato tutto lo smontabile, tra l'altro di alto pregio visto che è attrezzatura di ultima tecnologia dello sponsor B&G - che ringrazio ma mi dispiace per il furto - sui 30-40.000 euro di valore, sia tornato a bordo della sua nave e lasciato Ad Maiora alla deriva. Solo che il segnale ancora funzionava finché non hanno capito che dovevano spegnerlo, e la rotta segnalata era quella dell'imbarcazione 'truffaldina'».

La ricerca del trimarano, assicura Cardile, prosegue. «Se la meteorologia  non ci rovina i piani, e se abbiamo un po' di fortuna, siamo certi di ritrovarla: è grande, è rossa quindi molto visibile e non può affondare».

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