Entra in casa di una 83enne: l'anziana sviene e il ladro gentiluomo la soccorre

Entra in casa di una 83enne: l'anziana sviene e il ladro gentiluomo la soccorre
di Erasmo Marinazzo
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Domenica 3 Novembre 2019, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 14:44

LECCE - Faccia a faccia con il ladro nel cuore della notte. L'ha visto comparire nel buio del corridoio di casa una donna di 83 anni. Ha urlato e subito dopo è crollata al suolo per lo spavento. Quasi incosciente. Quell'uomo con il collo della felpa calato fino al naso ed il cappuccio fino agli occhi ha avuto una reazione che la stessa anziana ritiene - ha raccontato in giro - ispirata dai tanti santini appesi lungo il corridoio: l'ha soccorsa. Prima con parole gentili. E poi facendola rialzare, accompagnandola a letto e provvedendo anche a farle bere un bicchiere d'acqua. Infine è andato via senza rubare nulla.

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L'esempio vivente del ladro-gentiluomo, insomma. Una figura letteraria che nella realtà si incontra piuttosto di rado. Basterebbe ricordare la violenza gratuita subita da un'anziana rapinata in casa sei mesi fa: colpita in testa con un vassoio, venne pure pestata al punto da costringerla a restare a lungo sulla sedia a rotelle. Altra indole, il ladro che verso l'una ed un quarto della notte fra giovedì e venerdì si è intrufolato nella villetta sulla via per San Cesario dove vive questa signora avanti con gli anni ma ancora autonoma e con una vita piena di impegni.

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Era sveglia per seguire in televisione il rosario della Madonna di Pompei, la padrona di casa. La pace e la tranquillità che le stava ispirando il rosario ha cominciato ad essere distratta da alcuni rumori. Più tardi si accorcerà che il ladro avesse staccato il saliscendi di una delle persiane. Sul momento invece non ci ha dato particolarmente peso: quei rumori li ha attribuiti ai tanti gatti randagi che cercano di entrare in casa per trovare la ciotola piena di croccantini.

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Un fastidio, più che altro. Quel fastidio dopo qualche minuto si è trasformato in terrore: in cucina aveva lasciato a terra delle buste di plastica. Ed ha sentito l'inconfondibile rumore di passi che stavano calpestando quelle buste. Si è fatta coraggio. Si è alzata dal letto e si è diretta in cucina. Appena messo piede fuori dalla stanza da letto ed imboccato il corridoio, si è trovata davanti la sagoma di un uomo. Lo spavento è stato tanto forte da farle quasi perdere i sensi. Ha gridato, è caduta e si è messa a piangere. Poi come se l'incubo si fosse trasformato sorprendentemente in un bel sogno, lo ha sentito parlare. Ha sentito una voce gentile che le ha detto: «Non ti faccio nulla, non ti faccio male. Non avere paura. Non ti succede nulla».

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Allora le ha porto prima un braccio per aiutarla ad alzarsi e poi entrambi per evitare che si sforzasse troppo. L'ha accompagnata in camera da letto, l'ha fatta stendere e si è premurato anche di farla bere.
Una bella storia, insomma. Ma quell'uomo non era lì per fare del bene. E non se l'è dimenticato lo scopo di quella irruzione nella casa di una donna avanti con gli anni e che vive da sola: le ha chiesto dove tenesse i soldi. Avrebbe fatto tutto lui. In realtà è rimasto con le tasche vuote perché soldi in casa l'anziana non ne aveva se non qualche euro per i generi di prima necessità.

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La storia criminale delle rapine in casa racconta che i malviventi scelgano appositamente le persone più vulnerabili per avere la certezza di non andare dritto al sodo. E che spesso non hanno remore a picchiarle, anche selvaggiamente, quando negano di avere somme importanti di denaro in casa. Non è stato questo il caso del ladro-gentiluomo. Non ha insistito. Se n'è andato facendo il percorso a ritroso. Insomma, solo tanto spavento per l'anziana. Per il momento ha deciso di non sporgere denuncia. Forse per ricambiare la gentilezza del ladro.
 

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