La portaerei Cavour parte per gli Stati Uniti, a Norfolk addestramento con gli F35B

La portaerei Cavour parte per gli Stati Uniti, a Norfolk addestramento con gli F35B
di Ebe Pierini
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 19:34

Era il gennaio del 2010. Un violento terremoto aveva colpito Haiti e la portaerei Cavour partiva per la missione umanitaria “White Crane” al fine di portare sostegno alla popolazione duramente provata dal sisma. Esattamente undici anni dopo l’ammiraglia della nostra flotta molla gli ormeggi e salpa da Taranto, nuovamente alla volta dell’Atlantico. Ma questa volta la destinazione è Norfolk, in Virginia.

 “Ready for operation” il nome della missione che vedrà nave Cavour attraccare negli USA a metà febbraio. Rientro in Italia previsto per fine aprile. Nel mezzo tre mesi di intensa attività. La missione consentirà alla nostra portaerei di conseguire le certificazioni previste per operare con il nuovo velivolo F-35, nella variante a decollo corto e atterraggio verticale, ovvero la versione “B”. Il caccia di 5^ generazione sostituirà gli ormai “anziani” AV - 8B Plus “Harrier” che, a breve, concluderanno la loro vita operativa. Il primo appontaggio di un Harrier sulla portaerei Garibaldi risale all'agosto 1991, sono cioè trascorsi 30 anni. Il passaggio dagli AV 8 agli F35B rappresenta un vero e proprio salto generazionale. Durante la prima fase della missione saranno effettuate le prove  di certificazione F-35B, a cura della Integrated Test Force USA. Nella seconda fase invece si svolgerà l’addestramento alle operazioni F-35B a bordo a favore di piloti e specialisti della Marina Militare e del personale della portaerei, con l’impiego dei velivoli della Marina Militare dislocati presso la base US Marines di Beaufort e il supporto di personale statunitense della US Navy e dei Marines.

L’integrazione del nuovo velivolo conferirà alla squadra navale italiana di sviluppare un potenziale di primissimo ordine nel panorama mondiale, unico tra tutte le marine europee. Ancora una volta si conferma l’importanza del settore dell’industria della difesa per l’economia nazionale, soprattutto in questo momento di crisi e della cooperazione industriale tra Italia ed USA.

 

Nave Cavour è una vera e propria città galleggiante. A bordo vivono e lavorano infatti, comprese le componenti specialistiche, circa 660 persone. Il covid 19 ha condizionato non poco la missione “Ready for operation”, rinviata proprio a seguito della pandemia mondiale in corso. Per tutelare il personale  la Marina Militare ha predisposto protocolli sanitari preventivi che hanno previsto lo svolgimento di un periodo di isolamento di 2 settimane e l’esecuzione di tamponi molecolari a tutto l’equipaggio. La temperatura corporea, a bordo, viene misurata due volte al giorno e vengono utilizzare esclusivamente mascherine FFP2. In occasione della campagna negli Usa la componente sanitaria di bordo è stata aumentata sia in termini di personale che di attrezzature specialistiche a disposizione. Si compone di 20 persone, tra medici ed infermieri. La portaerei, che ospita un vero e proprio ospedale, è stata appositamente dotata di un laboratorio con capacità di analisi tamponi h24 accreditato dal policlinico militare Celio.

Oggi, in occasione della partenza della nostra portaerei, attualmente in navigazione del golfo di Taranto, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini,  accompagnato dal generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina e dall’ammiraglio Paolo Treu, comandante in capo della squadra navale, si è recato a bordo per rivolgere il suo saluto all’equipaggio e al comandante della nave ammiraglia della Marina Militare, il capitano di vascello Giancarlo Ciappina.

“Si tratta certamente di un’attività di natura tecnico-operativa, ma con risvolti importanti sul piano strategico-militare per la Difesa e per il Paese nel panorama internazionale. L’Italia, infatti, diventerà uno dei pochi Paesi al mondo, insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, a poter esprimere una capacità portaerei con velivoli da combattimento di 5ª generazione. Un risultato che non sarebbe stato raggiunto senza la tenacia, la professionalità, l’abnegazione di donne e uomini che credono fortemente nella loro professione e nella loro missione, pronti a dimostrare le loro capacità in ogni occasione, generosi e straordinari professionisti del mare - ha dichiarato il Ministro - La convergenza di intenti tra Italia e Stati Uniti sul reciproco rafforzamento e integrazione delle proprie forze navali vede in questa missione un’importante ulteriore occasione di verifica operativa. Questa campagna consentirà di aumentare ulteriormente, anche in ottica interforze, le capacità che la Difesa, e la Marina in particolare, sapranno mettere a disposizione dell’Italia. Vi recherete negli Stati Uniti, una grande nazione con cui il nostro paese ha un legame profondo, che si fonda sulla storia, sulla condivisione di valori, sulla cultura e sui legami umani. Il rapporto transatlantico riveste un ruolo essenziale per l’Italia nello scenario internazionale e nella cornice di sicurezza collettiva della Nato – ha concluso Guerini - Vi chiedo di essere attori protagonisti di questo rapporto e di contribuire a rafforzarlo ulteriormente”.

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