Jogging nel quartiere e passeggiate con i bambini, ecco cosa si può fare

Jogging nel quartiere e passeggiate con i bambini, ecco cosa si può fare
di Simone Canettieri
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 16:16

ROMA Sì alla boccata d'aria per i bambini. Ma dovranno essere accompagnati solo da un genitore. Quindi niente famiglia a passeggio. Via libera al jogging nel quartiere, ma anche alle passeggiate degli anziani - anche accompagnati - intorno all'isolato. Anzi, per essere precisi, «solo in prossimità dell'abitazione». Stesso discorso per i (già) tollerati giri con il cane. Sono le prime, timide, aperture che provengono dal Viminale. Il ministero - come anticipato da Il Messaggero - alla fine si è espresso con una circolare inviata ai prefetti che sui territori devono far rispettare i provvedimenti emanati dal governo in materia di coronavirus. Nel documento si ricorda poi che restano off limits parchi e giardini e che «l'attività motoria generalmente consentita» non va intesa soltanto «come equivalente all'attività sportiva». La circolare cade nel giorno in cui l'Istituto superiore di sanità dice che «siamo arrivati al picco dei contagi, ma dobbiamo tenere la guardia alta».
Ecco perché per domani è atteso da Palazzo Chigi un nuovo Dpcm che di fatto proroga per altre due settimane le misure di contenimento e di chiusura che scadono venerdì. Dunque la situazione rimarrà cristallizzata fino almeno al 17. Con gli italiani che dovranno rimanere a casa a Pasqua. «Spero che per l'estate potremo andare in vacanza - dice proprio la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese -. Dopo Pasqua, entro aprile, vedremo i dati come andranno e verranno prese decisioni». E così l'appuntamento di domani con il nuovo Dpcm viene vissuto senza particolare ansia, ma appunto con la rassegnazione. Il premier questa mattina spiegherà ai leader del centrodestra Salvini, Meloni e Tajani che «bisogna agire con gradualità nel ritorno al pieno esercizio della libertà d'impresa e di movimento, per non vanificare gli sforzi fatti finora». Questo ragionamento che trapela da Palazzo Chigi sembra parlare però non solo al centrodestra, ma anche - se non soprattutto - a Matteo Renzi.
LA SPINTA
Il leader di Italia viva continua a entrare nel dibattito delle riaperture così: «Le scuole devono ripartire a maggio, almeno per le classi di terza media e quinta superiore. Per la riapertura deve essere garantito lo screening di tutti gli studenti e di tutti i professori. Non ci si deve arrendere alla cultura del 6 politico ma va assicurata a tutti la valutazione per il corrente anno». L'opinione del ministro della Salute Roberto Speranza è opposta: le scuole, unico posto dove le distanze di sicurezza sono quasi impossibili da rispettare, specie alle elementari e alle medie, dovranno essere le ultime attività ad aprire. E al Miur, la ministra Azzolina continua a lavorare su due scenari: la riapertura a metà maggio, ma anche la chiusura fino a settembre, con tutto ciò che ne comporterebbe per gli esami. Qualsiasi decisione, è il ragionamento di Conte condiviso con Speranza e altri ministri giallorossi, deve essere dettata dall'analisi del comitato tecnico scientifico.
Intanto però il governatore campano De Luca spara a zero sulla circolare del Viminale: «Non ci sto, qui da noi resta il divieto di girare. Non bisogna abbassare la guardia». Stessa posizione di Giulio Gallera, assessore regionale lombardo alla sanità: «Gravissima la circolare del Viminale».
In ogni caso aprile è dato da tutti o quasi come un altro mese di blocco, con forse timide aperture per le imprese dopo il 17. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, fa un esempio: «Il numero dei dipendenti del settore privato delle attività produttive è di 16 milioni circa, questo significa che ogni giorno dovremmo dotare circa 16 milioni di persone dei dispositivi di protezione individuale». Ecco perché, dice il titolare del Mise, «anche alle imprese serviranno settimane». E il distanziamento sociale è destinato a durare almeno un mese.

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