Omicidio Torremaggiore, gli avvocati difensori di Taulant Malaj: «Non voleva uccidere il figlio». Il piccolo rivede la mamma in ospedale

Secondo gli avvocati il duplice omicida sta prendendo via via consapevolezza del dramma

Gessica Malaj uccisa dal padre a 16 anni, i legali: «Taulant ha avuto un crollo psicologico»
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 19:39

Non voleva uccidere il figlio, Taulant Malaj. Il bimbo era seduto sul divano mentre suo padre accoltellava sua madre e poi uccideva sua sorella 16enne, Gessica Malaj, che cercava disperatamente di proteggerla.

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Ma la vita di questo bimbo di soli cinque anni, che ha assistito ad un simile orrore, non sarebbe mai stata in pericolo perché il panettiere albanese Taulant Malaj «non ha mai avuto un'attenzione violenta nei suoi confronti, assolutamente no». Ci tengono a precisarlo Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, legali difensori del 45enne assassino reo confesso che la notte tra sabato e domenica scorsi, nell'androne del palazzo in cui viveva, in via Togliatti a Torremaggiore, ha ucciso con 21 coltellate il vicino di casa Massimo De Santis, il barista 51enne che riteneva fosse l'amante di sua moglie.

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Tefta riabbraccia il figlio di 5 anni

E poi si è scagliato contro la coniuge, la 39enne Tefta, salvata dalla figlia Gessica che è morta facendole scudo. Tefta, ferita ma non in pericolo di vita, è ricoverata nel policlinico di Foggia. E oggi, dopo due giorni di attesa interminabile, ha potuto riabbracciare il figlio.

Appena l'ha rivisto, Tefta lo ha stretto a sé ed è scoppiata a piangere. Ad accompagnarlo nella stanza del reparto di Chirurgia è stata sua zia, la moglie del fratello di Taulant. A confermare che Malaj non volesse far del male al piccolo ci sarebbero le immagini di quei momenti registrati dalle telecamere installate nella sua abitazione. Il video è stato mostrato oggi in aula durante l'udienza di convalida del fermo del panettiere.

Il bambino non si sarebbe nascosto

Nel filmato si vedrebbe che il bambino non si era nascosto, come emerso in un primo momento.

E che Malaj non lo stesse cercando per ucciderlo. Il piccolo «non è stato assolutamente toccato - ribadiscono gli avvocati - lui l'ha visto ma non ha cercato di fargli nulla. Era lì, non era nascosto, ha visto la scena ma lui non si è avvicinato al bimbo».

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Taulant è disperato per Gessica

Secondo quanto riferito dai legali, vedendo in aula il video di quei momenti «Taulant è crollato: sta via via prendendo consapevolezza della tragedia avvenuta» e «stamattina avrebbe voluto rendere altre dichiarazioni ma ha avuto un crollo psicologico e ha pianto: è disperato per Gessica».

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«Non poteva reggere alle domande - aggiungono - perché molto, molto provato. Quando gli hanno chiesto di sottoporsi a interrogatorio ha sottolineato che confermava le dichiarazioni rese al pm», al quale domenica aveva confessato il duplice omicidio, ma «quando ha iniziato a esprimere il suo dolore si è bloccato in uno stato di choc».

All'attenzione degli inquirenti ci sono nuovi elementi tra cui un altro video, quello del momento in cui, la notte tra sabato e domenica, De Santis chiude il bar e torna a casa; e la registrazione della richiesta di soccorso fatta da Tefta al 118. Taulant continua a ripetere che quella notte «non capiva nulla», che aveva «il diavolo in testa e il buio davanti agli occhi». E ora in carcere è costantemente vigilato perché si teme possa compiere atti di autolesionismo.

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