Covid in Italia, la beffa del Paese in zona gialla: «La curva tornerà a salire»

Covid in Italia, la beffa del Paese in zona gialla: «La curva tornerà a salire»
di Francesco Malfetano
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 22:54

Un’Italia quasi tutta gialla, con il solo Abruzzo ancora in zona arancione. Dovrebbe essere questo il quadro che domani verrà tracciato dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L’aggiornamento dei dati infatti, dovrebbe determinare la promozione di Campania, Toscana, Valle D’Aosta e provincia autonoma di Bolzano. Un passaggio in alcuni casi atteso ma in altri risultato più macchinoso del previsto, perché come denunciato ieri anche dalla fondazione Gimbe se è vero che «le misure restrittive introdotte dal Dpcm del 3 novembre 2020 hanno frenato la diffusione del contagio», lo è anche che hanno portato ad una discesa della curva «lenta e irregolare». Un’evidenza questa che «unita ad un rapporto positivi/casi testati stabile da 3 settimane» suggerisce come ora «con le progressive riaperture», «la curva prima rallenterà la sua discesa per poi tornare a salire». In altre parole, come sintetizza il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, il sistema delle 3 fasce oggi è diventato un flop: «Non è più il tempo di giocare con i colori disorientando la popolazione». 


Intanto però, dopo le polemiche seguite alla decisione della scorsa settimana quanto sia il governatore campano Vincenzo De Luca che quello toscano Eugenio Giani si aspettavano già la promozione in fascia gialla, in questo weekend sarà l’Abruzzo a restare deluso dalle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza. Come sempre infatti i dati dell’Iss, dopo una valutazione del Cts, verranno tradotti in un’ordinanza dalla Sanità. Ordinanza che dovrebbe abbattere definitivamente i progetti dell’abruzzese Marco Marsilio. Dopo la querelle sulla zona rossa, finita solo con il pronunciamento del Tar dell’Aquila che ha bloccato la riapertura anticipata del governatore, il passaggio in zona arancione della Regione non verrà accorciato rispetto al minimo di 14 giorni attuato nel resto del Paese. Così, considerando l’entrata dell’Abruzzo nella fascia di rischio intermedia dal 13 dicembre, quella di Marsilio sarà l’unica regione a restare arancione per Natale


Poco male in realtà.

Per i giorni di festa è in arrivo l’ulteriore stretta del governo che sta lavorando per riportare in zona rossa il Paese per qualche giorno. In pratica gli italiani (eccetto gli abruzzesi) avranno a disposizione le 24 ore del 20 dicembre per spostarsi tra Regioni. Dal 21 infatti, fino al prossimo 6 gennaio, entrerà in vigore il divieto di varcare i confini regionali stabilito dal decreto del 3 dicembre per evitare spostamenti di massa e il travaso dei contagi da un territorio all’altro. 


D’altronde come dimostrano anche i dati del bollettino giornaliero pubblicato dal ministero della Salute, non c’è molto da stare tranquilli. Ieri sono tornati a salire non solo i morti ma anche i contagi, nonostante si siano fatti meno tamponi (per Gimbe -16,1% rispetto alla settimana scorsa). La variazione peraltro, al contrario dei decessi (683 giovedì contro i 680 di mercoledì), è anche significativa: sono 18.236 i nuovi casi (su 185.320 tamponi eseguiti) mentre nelle 24 ore precedenti erano 17.572 con 199.489 tamponi. Buone notizie invece dal fronte degli attualmente positivi che ieri erano 635.343, in diminuzione di circa 10mila unità rispetto a mercoledì, e dei guariti (+27.913). In calo di 71 unità anche i ricoverati in terapia intensiva. 
 

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