Clima, Italia più calda di 5 gradi entro la fine del secolo

Clima, Italia più calda di 5 gradi entro la fine del secolo
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 02:10

Aumento della temperatura in Italia di 2 gradi nei prossimi 30 anni (rispetto al periodo 1981-2010) che potrebbero diventare 5 entro fine secolo. Questo l'allarme lanciato nel report 'Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italià, della Fondazione Cmcc, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

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Se non si corre ai ripari con politiche mirate in termini di emissioni, l'Italia dovrà vedersela con estati sempre più siccitose nelle regioni del centro e del Sud, aumento di eventi estremi sul fronte piogge (+9% la probabilità del rischio in Italia negli ultimi 20 anni), ma anche più giorni caldi e periodi senza pioggia con conseguenze pesanti su ondate di calore e salute nelle città. Senza contare l'impatto sull'ambiente marino e costiero. A scattare la fotografia 30 autori coordinati da Donatella Spano, membro della Fondazione Cmcc e docente dell'Università di Sassari.

Con basse emissioni tendenti a zero e robuste iniziative di mitigazione, da qui a fine secolo, temperatura a +1 grado con un'immagine dell'Italia colorata di verde. Nello scenario ad elevate emissioni e con nessuna iniziativa di mitigazione l'Italia si colora di grigio e la temperatura schizza a +5 gradi di aumento a fine secolo. Nello scenario con elevate emissioni e nessuna iniziativa di mitigazione al Nord e al Centro più pioggia in inverno e molta meno pioggia in estate soprattutto in aree montane. Nel capitolo estremi climatici, indicatori dei processi potenzialmente pericolosi come alluvioni, frane, siccità, ondate di calore e incendi, emerge una tendenza all'aumento su tutti gli scenari per l'intensità massima di pioggia in un solo giorno con molte precipitazioni e aggravamento, tra gli altri, del rischio idrogeologico.

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Altro indicatore climatico le notti tropicali (giorni con temperatura mai sotto i 20 gradi): fino +18 giorni da qui al 2050 rispetto al periodo 1981-2010, con conseguenze su salute e consumi energetici; sempre per lo stesso periodo lo scenario prevede l'aumento, soprattutto in estate, dei giorni consecutivi senza pioggia con impatto su agricoltura e rischio incendi. L'emergenza climatica colpisce poi soprattutto le città. In seguito all'incremento nelle temperature medie ed estreme, alla maggiore frequenza (e durata) delle ondate di calore e di eventi di precipitazione intensa, bambini, anziani, disabili e persone più fragili saranno coloro che subiranno maggiori ripercussioni. Sono attesi, infatti - si legge nel rapporto sul rischio climatico in Italia della Fondazione Cmcc, incrementi di mortalità per cardiopatie ischemiche, ictus, nefropatie e disturbi metabolici da stress termico e un incremento delle malattie respiratorie dovuto al legame tra i fenomeni legati all'innalzamento delle temperature in ambiente urbano (isole di calore) e concentrazioni di ozono (O3) e polveri sottili (PM10).
 

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