Ragazzo investito e ucciso dal treno: tre giovani ridono tra loro mentre i passanti chiamano i soccorsi

Ragazzo investito e ucciso dal treno, in tre giovani ridono tra loro mentre i passanti chiamano i soccorsi
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Giovedì 5 Settembre 2019, 19:34

Investito da un treno a Castelfiorentino, è morto dopo undici ore di sofferenze in ospedale a Firenze. Ma oltre il dramma della perdita di una vita umane, la vicenda annovera un peggioramento della soglia dell'indifferenza. Infatti, già subito dopo l'impatto sui binari, Marko Kaziu, 20 anni da compiere il prossimo 8 ottobre, è stato bersaglio di scherno e indifferenza da parte di coetanei. Erano tre ventenni, c'è chi li ha visti ridere di lui. Un testimone oculare li ha notati mentre gli altri passanti si prodigavano nel chiamare i soccorsi. La circostanza è stata descritta da un fotografo, Francesco Nigi, che era in stazione quando il treno ha colpito il ragazzo sbalzandolo ai lati della ferrovia.



«La cosa che mi ha veramente inorridito - ha scritto sul suo profilo Fb - erano le persone che ci ridevano su. Indipendentemente dalle colpe e dalla negligenza del ragazzo nell'attraversare durante l'arrivo del treno, non è proprio il massimo ridere della probabile morte di una persona». Lo scalo è vicino al punto dell'impatto, presso un passaggio a livello a sbarre abbassate. Ho «visto tre ragazzi, sui venti anni, che nel luogo dell'accaduto stavano a testa bassa e sogghignavano, dicendo 'che cretino, che cretinò». Inoltre «ho notato altri giovani che ridevano nel sottopassaggio, mentre intanto me ne stavo andando via». Il racconto è stato commentato dal sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, incredulo: «Ma davvero siamo arrivati al punto di ridere di una disgrazia così?

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Recuperiamo la nostra umanità», ha scritto su Fb. La scena ha avuto anche altri testimoni. «Mentre ero alla sbarra del passaggio a livello ad attendere il transito del treno - racconta Federica Ragusa - ho visto questo ragazzo attraversare. Alcuni presenti, tra cui una mia collega, gli hanno urlato qualcosa come 'Ma dove vai?', lui si è lanciato in avanti ma non ha fatto in tempo a schivare il convoglio». Marko non è finito sotto il treno ma l'impatto lo ha gettato di lato. Non è la prima volta che in episodi simili si misurano abbassamenti dei livelli di solidarietà umana. Un caso quasi uguale ci fu nel maggio 2018 alla stazione di Piacenza dove una canadese, scendendo da un treno dal lato sbagliato, fu travolta da un altro convoglio e gravemente ferita.

Anche qui c'era un testimone, il giornalista Giorgio Lambri, che riuscì a scattare l'immagine in cui si vede un giovane mentre si faceva un selfie mostrando sullo sfondo i soccorsi alla ferita. La foto fu pubblicata su La Libertà come denuncia pubblica. La canadese peraltro subì l'amputazione di una gamba. Non è stato invece possibile salvare Marko Kaziu, nonostante il rapido trasporto in elicottero a Careggi. La notte tra il 4 e 5 settembre è deceduto. Il giovane nel luglio scorso si era diplomato all'istituto commerciale di Castelfiorentino e stava per iscriversi alla facoltà di Economia. La sua famiglia, padre, madre e un fratello di sei anni più giovane, è conosciuta a Castelfiorentino: arrivata anni fa dall'Albania, si è ben inserita.

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