Stefano, giovane ingegnere, molla tutto per andare in Africa e aiutare il terzo mondo

Stefano, giovane ingegnere, molla tutto per andare in Africa e aiutare il terzo mondo
di Gabriele Pipia
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Domenica 2 Dicembre 2018, 13:55
Un lavoro in linea con il suo brillante percorso di studi, uno stipendio di tutto rispetto, una famiglia vicino a casa e dei buoni amici con cui giocare la sera a calcetto. La vita di Stefano Meneghello era un puzzle in cui ogni tassello sembrava incastrarsi alla perfezione. Tutto era a portata di mano, ma non sempre comodità fa rima con serenità. Per sentirsi davvero in pace con se stesso, questo ventiseienne di Salzano aveva bisogno di sentirsi utile per chi vive nel terzo mondo, immerso nella povertà. Per questo motivo ha deciso di mollare tutto, cambiare vita e diventare operatore umanitario di Medici senza Frontiere. E c’è una scena che, più di ogni altra, porta alle radici di questa scelta: «Ho fatto il volontario per cinque mesi in Ciad in un progetto legato alla costruzione di pozzi - racconta Stefano -. Non dimenticherò mai il momento in cui è uscita per la prima volta l’acqua pulita. Gli occhi dei bambini, abituati solamente all’acqua sporca di fango, si sono illuminati. Tutto ciò mi ha segnato e mi ha cambiato».
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