Auto travolge e uccide due ciclisti: l’ex calciatore e la barista si erano conosciuti sul web. Gli amici: ​«Alberto e Stefania, una coppia indivisibile»

Auto travolge e uccide due ciclisti: l’ex calciatore e la barista si erano conosciuti sul web. Gli amici: «Alberto e Stefania, una coppia indivisibile»
di Gianluca Fenucci
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Sabato 18 Giugno 2022, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 14:25

MONTEMARCIANO Si erano cercati sui social, in mezzo a un mondo di solitudine. E si erano trovati prima che la sera scorsa un'auto li travolgesse sul lungomare di Montemorciano (Ancona) che stavano percorrendo in bici. Sembrava un’amicizia destinata a rimanere tale quella tra Alberto e Stefania, separati da 500 km e quasi 5 ore d’auto tra Marina di Montemarciano, dove abitava lui, e Triggiano (Bari), il paese di lei. E invece era sbocciato l’amore: Stefania Viterbo aveva deciso di raggiungere nelle Marche Alberto Catani. «Erano una bella coppia – dice distrutto dal dolore Sandro Marinelli, titolare del bar Ida alla Rocca, dove da pochi giorni Stefania lavorava come barista - e la loro era una splendida storia d’amore».

Era stato proprio Alberto, 42enne ex calciatore e rappresentante di generi alimentari, a suggerire al titolare del bar di assumere la sua compagna. 

Il racconto 

«L’unico problema – gli aveva detto Alberto con una battuta – è che non sa fare il caffè!». E invece Stefania si era guadagnata la fiducia dei colleghi. «Era bravissima – dice Marinelli –, carina, solare, educata. Era speciale. Siamo attoniti. Il mattino veniva da Marina in bici, mezz’ora prima dell’apertura del locale: amava pedalare e fermarsi ad osservare e fotografare il mare. Anche giovedì aveva lavorato fino alle 20,15 per poi tornare a Marina, dal suo Alberto, in bici». 
Catani era molto conosciuto nell’ambiente sportivo.

Ex centrocampista, ottimi piedi e visione di gioco, era generoso, in campo come nella vita. Da giovane aveva debuttato in C2 con Vis Pesaro e Fano, poi in D con l’Urbania, quindi una lunga carriera nei dilettanti con Fabriano, Biagio Nazzaro, Castelfrettese, Gualdo. Era anche un bravo allenatore, aveva guidato la Juniores del Marina. Era un uomo solare e leale, entusiasta della vita, sempre positivo. «Faceva il rappresentante di prodotti alimentari – dice Aureliano Modesti di Playazzurra a Falconara, uno dei suoi clienti - era sempre disponibile e attento». Inconsolabile Saria Viterbo, sorella minore di Stefania. «Era buona e serena, affezionata ai suoi 5 nipoti - singhiozza -. Lui e Alberto erano inseparabili. Si volevano così bene che Stefania si era trasferita per lui nelle Marche. A giorni avremmo dovuto raggiungerli per le vacanze, non li vedevamo da 4 mesi, ma il destino è stato crudele con tutti noi». 

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