Tragedia funivia Mottarone, Eitan «ha riaperto gli occhi e respira da solo». La zia in reparto con lui

Tragedia funivia Mottarone, «Eitan ha riaperto gli occhi». L'ospedale: poco fa è stato estubato
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 09:49

«Eitan ha riaperto gli occhi». Il bambino di 5 anni sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone è stato libero dalle macchine per respirare. «Il risveglio sta proseguendo e il piccolo è stato estubato», dice il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. Eitan «respira da solo», aiutato da poco ossigeno. Il bambino «Non è ancora completamente cosciente». I sanitari proseguono «con un risveglio lento, visto che le sue condizioni sono ancora critiche. La zia è in reparto accanto a lui», si legge nel bollettino sulle sue condizioni.

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I medici sono fiduciosi anche se continuano ad usare la massima cautela visto i politraumi, fratture a femore, tibia e un braccio.

Ma le notizie che arrivano sono positive. Il piccolo sta reagendo bene al risveglio, iniziato ieri, dal coma farmacologico che gli era stato indotto per operarlo e stabilizzare le fratture. «Essendo ancora sedato dai farmaci non è ancora completamente cosciente», sottolinea il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. Eitan in questa lotta non è solo. Anche i suoi compagni di classe dell'Istituto Maddalena di Canossa, scuola materna di Pavia, hanno voluto stargli idealmente vicino. Per lui hanno realizzato un quadro, un collage di manine colorate, ognuna con sopra il nome e le frasi «Eitan ti vogliamo bene e ti aspettiamo». «Coraggio piccolo grande amico».

Parole di affetto, che il padre di uno di loro, l'artista di fama internazionale Stefano Bressani, ha consegnato alla zia, insieme a tanti disegni realizzati dai piccoli alunni mentre si tenevano per mano, in cerchio «per trasmettere forza al loro amico». Aya ha pianto dalla commozione. Anche la sindaca di Stresa Marcella Saverino, oggi a Torino, si è trattenuta con i familiari e i medici. «Quell'abbraccio che potrebbe averlo salvato (del padre, durante il terribile incidente, ndr) continui dal cielo e con quell'aiuto di chi lo guarda da lassù speriamo ce la possa fare», ha detto la prima cittadina del paese all'uscita dall'ospedale. Nel pomeriggio la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, insieme al vicepresidente Giulio Disegni e al presidente della comunità torinese Dario Disegni è giunta al Regina Margherita. Hanno parlato con la nonna e la zia di quello che sarà in futuro, quando Eitan, fuori pericolo, potrà tornare a Pavia. O in Israele. Ma è ancora troppo presto per prendere certe decisioni come ha evidenziato Giulio Disegni, che intanto chiede «pene esemplari» per responsabili della strage.

Intanto in serata in Israele sono atterrate le salme della famiglia del bambino, il padre Amit Biran, la madre Tal Peleg, il fratellino Tom di due anni e i bisnonni Barbara Cohen-Konisky e Yitzhak 'Izy' Cohen. Erano partite da Malpensa nel primo pomeriggio, dopo una celebrazione privata. Secondo quanto si è appreso, i funerali di Amit e Tal Biran, e del loro figlio Tom, si svolgeranno domani nel nord di Israele, mentre quelli dei coniugi Cohen avranno luogo venerdì, nell'area di Tel Aviv.

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