Pavia, riaperta l’inchiesta sull’ex modella morta. La procura: è stata uccisa

Non regge la tesi dell’annegamento: ora si indaga per omicidio volontario

Pavia, riaperta l inchiesta sull ex modella morta. La procura: è stata uccisa
di Federica Zaniboni
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 00:07

Nessun incidente. Polina Kochelenko, criminologa, ex modella e addestratrice di cani 35enne, è stata uccisa. Questo è ciò che ha sempre sostenuto la famiglia, senza mai arrendersi all’ipotesi di una tragica fatalità e continuando a scavare per ottenere risposte. A distanza di quasi due anni da quel maledetto 18 aprile 2021, la Procura di Pavia ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. La donna, nata a Mosca e cresciuta in Piemonte, ha perso la vita durante una passeggiata coi suoi cani a San Giorgio Lomellina, nella provincia pavese. Annegata nei pochi centimetri d’acqua di un canale agricolo, secondo una prima ricostruzione, si sarebbe buttata per recuperare uno degli animali. Ma fin dall’inizio erano tanti gli elementi che non tornavano, a partire dall’inspiegabile sparizione dei due pastori tedeschi che portava al guinzaglio quel giorno.

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ABILE NUOTATRICE

L’estate scorsa il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero, accogliendo l’opposizione della famiglia di Polina e disponendo ulteriori approfondimenti.

Con la nuova ipotesi di reato, al momento ancora a carico di ignoti, nella famiglia della donna si riaccende la speranza di scoprire finalmente la verità. Da sempre la madre Alla è convinta che ci sia altro dietro, che qualcuno possa averle fatto del male, nonostante dagli esiti dell’autopsia non siano emersi particolari segni di violenza. Un dettaglio, questo, che anche secondo il gip non esclude comunque alcuna possibilità. La scomparsa dei due cani – peraltro del valore di circa 15mila euro ciascuno – non è infatti il solo mistero dietro alla morte della donna. In molti si sono chiesti come possa essere annegata in appena un metro e mezzo d’acqua. Anche perché Polina, come ha ricordato più volte la madre, era un’abile nuotatrice. Alcuni dei suoi oggetti, tra cui il cellulare, gli auricolari e le chiavi di casa, erano stati ritrovati sul prato, quasi disposti in ordine, a qualche centinaio di metri dal canale. Una domanda che ha sempre attanagliato la madre della donna, assistita dall’avvocato e docente di criminologia Tiziana Barrella, è perché Polina si sia premurata di lasciare a terra i propri effetti personali, ma non si sia tolta la giacca prima di gettarsi in acqua per l’eventuale recupero dei cani. Laureata in legge e con un master in criminologia - «Con una tesi molto interessante sulla menzogna», aggiunge il legale - la 35enne lavorava in un centro cinofilo della zona, sognava di addestrare cani molecolari e aveva a che fare ogni giorno con pastori tedeschi e border collie. «Era una donna molto attiva, precisa e scrupolosa», prosegue l’avvocato Barrella. «Finalmente aveva unito le sue due più grandi passioni: gli animali e gli studi criminologici». Dei sei cuccioli che portava a passeggio quel pomeriggio di aprile, due non sono mai stati trovati. Insieme a loro, poi, sono spariti anche i guinzagli.

ABITI STRAPPATI

L’ipotesi di un suicidio, presa in considerazione nella primissima fase delle indagini, è stata presto scartata. Soltanto pochi minuti prima di finire in quel canale, la donna era al telefono con un amico: gli raccontava della macchina nuova che stava per acquistare e aveva troncato la conversazione soltanto quando uno degli animali si era allontanato senza rispondere più al richiamo. «Ci sentiamo più tardi», aveva detto al conoscente. Nessuno dei due poteva immaginare che quello sarebbe stato un addio. Una delle ipotesi che adesso verranno passate al vaglio dagli inquirenti è incentrata sulla presenza di un’altra persona in quei campi da cui Polina non ha più fatto ritorno. Una teoria, questa, che spiegherebbe anche i vestiti strappati da un lato. Il cane che non rispondeva alla voce della padrona e la successiva scomparsa dei due pastori tedeschi potrebbero infatti suggerire che qualcuno abbia preso di mira proprio i cuccioli per ragioni economiche. Il corpo annegato, trovato nella chiusa di quel canale di irrigazione, in quel caso, non sarebbe stato altro che una messa in scena, il tentativo di farlo passare per un incidente o un suicidio. L’apertura dell’indagine per omicidio doloso, adesso, «cambia tutto», sottolinea il legale della madre.

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