Incendi, Aspromonte: rischio fiamme per il patrimonio Unesco

Incendi, Aspromonte e Pollino: sta bruciando il patrimonio Unesco
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Domenica 8 Agosto 2021, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 20:53

Appena una settimana e mezzo fa le faggete dell'Aspromonte erano state proclamate patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Stiamo parlando delle foreste della Valle Infernale che in queste ore stanno per essere raggiunte dalle fiamme, dagli incendi che stanno devastando la Calabria e l'Aspromonte. Se non si interviene tempestivamente il danno sarà immane. Queste foreste rappresentano infatti un ecosistema preziosissimo: nelle faggete della Valle Infernale «si conservano inalterati i cicli naturali della vita degli alberi che rendono la foresta vetusta più resistente ai cambiamenti climatici globali», aveva spiegato solo pochi giorni fa il ministero della Transizione ecologica.

Si tratta di ettari ed ettari di patrimonio boschivo di cui sono stati riconosciuti «i caratteri ecologici peculiari». Sono le faggete vetuste mediterranee che si trovano appunto nei parchi nazionali di Aspromonte, Gargano e Pollino.

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Il 28 luglio scorso il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva annunciato la notizia: «L'Unesco estende oggi il più grande e articolato sito e network forestale sul piano continentale di cui l'Italia è assoluta protagonista, a dimostrazione delle eccellenze del nostro patrimonio naturalistico e delle conoscenze diffuse dei nostri manager e dei nostri forestali».

L'Italia «è tra i pochi Paesi che hanno ottenuto, dall'organismo di valutazione prima e dal comitato Unesco un giudizio pienamente favorevole su tutte le estensioni proposte, senza raccomandazioni specifiche sulla relativa gestione o sullo stato di conservazione», osservava il Mite. 

L'estensione Unesco ai nuovi complessi forestali, tra cui la Valle Infernale in Aspromonte, ha permesso l'inclusione di ecosistemi mediterranei dominati dal faggio collocati nei settori più meridionali (Aspromonte aapunto), oro mediterranei /subalpini (Pollino) e di più a bassa quota (Sfilzi) della rete delle Faggete vetuste d'Europa.

Perché patrimonio Unesco?

«Perché queste faggete si conservano inalterati i cicli naturali della vita degli alberi che rendono la foresta vetusta più resistente ai cambiamenti globali: queste foreste rappresentano, infatti, veri e propri laboratori naturali dove vivono alberi adattati a superare estati calde siccitose contribuendo così alla mitigazione del cambiamento climatico», ha spiegato il ministero guidato da Cingolani.

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