Napoli, imprenditore si uccide: era oppresso dalla crisi per l'emergenza Covid. Il dolore di Conte

Napoli, imprenditore si uccide: era oppresso dall'emergenza coronavirus
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 07:41

Una tragedia nella tragedia, durante l'emergenza coronavirus, a Napoli. Si è tolto la vita impiccandosi con una fune nei capannoni della sua azienda alla periferia est di Napoli. Vittima Antonio Nagaro, un piccolo imprenditore di 57 anni che, a detta di familiari e amici, era oppresso dalle conseguenze della crisi economica legata al coronavirus. L'uomo ieri sera non è rientrato a casa, non rispondeva al cellulare e così i familiari hanno dato l'allarme e oggi le forze dell'ordine ne hanno scoperto il cadavere. Sembra che l'imprenditore abbia lasciato anche una lettera d'addio che è stata sequestrata dalle forze dell'ordine. 

Gli investigatori non escludono un movente legato alla crisi economica che ha colpito la sua azienda di legname e ferramenta in via Murelle che prima del lockdown non aveva problemi. Quando giorni fa ha ripreso in mano l'attività si è accorto del tragico gorgo a cui sarebbe andato incontro: così le fatture e gli stipendi da pagare potrebbero essere diventati un pensiero fisso troppo duro da sopportare. 

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E nel corso dell'incontro con Rete Imprese Italia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito ai partecipanti la «dolorosa notizia» appresa dai media del suicidio di un imprenditore a Napoli. «Non conosciamo ancora i dettagli», ha detto il premier a quanto viene riferito, «siamo vicini alla famiglia». 


 

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