Imprenditore non trova dipendenti: «Primi due assunti, ce ne mancano altri dieci, ma nessuno si mette in gioco»

La vicenda dell’azienda che non trova dipendenti (e alcuni di quelli che assume “spariscono” in malattia) ha fatto il giro dei media. Ora i primi risultati

Imprenditore non trova dipendenti: «Primi due assunti, ce ne mancano altri dieci, ma nessuno si mette in gioco»
di Emiliana Costa
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Venerdì 30 Settembre 2022, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 14:48

SALZANO - «Ieri ho finalmente assunto due ragazzi del Veneziano, un 19enne e un 28enne. Ho chiesto loro 'Avete voglia di lavorare?'. Mi hanno risposto di sì e hanno firmato subito un contratto di apprendistato a tempo indeterminato». Tira (in parte) un sospiro di sollievo Elia Stevanato, 38 anni, titolare dell'omonima azienda di famiglia, con sede a Salzano, che opera in tutta Italia nel campo della manutenzione delle infrastrutture. Dal Mose di Venezia all'autostrada Siracusa-Gela. Da due anni, l'imprenditore veneto non riusciva a reclutare nuovi operai, nonostante uno stipendio di circa 2mila euro. Motivo? Pare che nessuno fosse disposto ad andare in trasferta. Ma dopo gli articoli sul Gazzettino qualcosa si starebbe muovendo.

 

In arrivo curricula dopo l'intervista al Gazzettino

«Sono arrivati i primi curricula - racconta l'imprenditore veneto -.

E finalmente sono riuscito a trovare due giovani. Per noi si tratta di un impegno importante. Dietro ogni assunzione, c'è un investimento di 1.400 euro tra corsi di formazione, divisa e dispositivi di protezione come cinture e scarpe antifortunistiche. Chiunque arriva da noi entra in famiglia, non ho mai mandato via nessuno da qui».

Stevanato, però, non canta vittoria. Il problema di mancanza di personale in Veneto sembrerebbe molto radicato: «Oltre ai due ragazzi, abbiamo contattato altre dieci persone (l'azienda cerca dieci operai, ndr). Nove delle quali ci hanno detto che al momento sono impegnate per venire a fare un colloquio, una ci ha dato disponibilità per un incontro ieri. Ma all'ultimo ci ha dato buca. E non è la prima volta. Il 60 per cento degli incontri di lavoro che fissiamo finisce così. C'è molta arroganza e poca voglia di mettersi in gioco e non credo purtroppo che la cosa cambierà a breve».

L'imprenditore 38enne avrebbe ricevuto anche delle “minacce”. «Con il diffondersi della nostra storia - continua Stevanato - è arrivata la candidatura di gente 'un po' particolare'. Persone vicine all'età pensionabile che con arroganza pretendono di essere scelte. Per noi l'assunzione è un investimento a lungo termine. Si entra in azienda per remare tutti nella stessa direzione».


Nell'intervista al Gazzettino, il 38enne aveva spiegato che a “frenare” i ragazzi veneti sarebbero state le trasferte. «I nostri dipendenti devono spostarsi nei vari cantieri in Italia, ovviamente con vitto e alloggio pagati. Ma spesso ci viene risposto dai più giovani che vogliono tornare a casa alle 5 del pomeriggio, che hanno la palestra, la morosa. Non vogliono lasciare le comodità quotidiane per un posto di lavoro ben pagato. Se lo avessero offerto a me a 19 anni, avrei fatto i salti mortali». E così Stevanato assume soprattutto nel sud Italia: «I miei dipendenti stanno diventando principalmente del meridione. C’è chi parla male del sud, ma dovrebbe conoscerlo meglio. Lì c’è tanta gente che ha voglia di lavorare e viene qui da noi. Molti ragazzi locali invece rifiutano di mettersi in gioco». 

Il titolare dell'azienda di Salzano non sarebbe l'unico in Veneto ad avere problemi con il reclutamento di nuovi operai. «In questi giorni sono stato in Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria privata) e gli altri imprenditori mi hanno espresso solidarietà dicendo che ho dato voce a un problema diffuso, non solo nell'edilizia. Ma in tutti i campi, soprattutto quello della ristorazione». La ricerca di personale continua.

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