Imprenditore si lamenta: «Cerco operai a 2000 euro al mese, nessuno risponde: manca l'umiltà. E poi c'è il reddito di cittadinanza»

La vicenda dell’azienda che non trova dipendenti (e alcuni di quelli che assume “spariscono” in malattia) ha fatto il giro dei media e ora l’imprenditore rincara la dose

Imprenditore si lamenta: «Cerco operai a 2000 euro al mese, nessuno risponde: manca l'umiltà. E poi c'è il reddito di cittadinanza»
di Emiliana Costa
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Giovedì 29 Settembre 2022, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 18:31

«Il nostro lavoro riguarda la manutenzione di infrastrutture: ristrutturazione di ponti, iniezioni di resina contro le infiltrazioni d’acqua, giunti stradali. Ma siamo alla continua ricerca di 10 operai, introvabili in Veneto. Offriamo compensi di circa duemila euro al mese, ma ci viene spesso risposto “No, voglio tornare a casa alle 5 del pomeriggio, devo uscire con la morosa”». 
Insomma, cercasi lavoratori disperatamente. L’appello è sempre quello di Elia Stevanato, l’imprenditore 38enne, titolare dell’omonima azienda di famiglia, con sede a Salzano, che opera in tutta Italia nel campo delle infrastrutture. Dal Mose di Venezia all’autostrada Siracusa-Gela. Stevanato, qualche giorno fa, aveva raccontato la sua storia al Gazzettino, suscitando grande clamore mediatico. La vicenda dell’azienda che non trova dipendenti (e alcuni di quelli che assume “spariscono” in malattia) ha fatto il giro dei media e ora l’imprenditore rincara la dose.

TRASFERTE FATICOSE

Dopo l’intervista, infatti, qualche curricula è arrivato ma la situazione sostanzialmente non è cambiata. E Stevanato aggiunge dettagli al suo racconto. «Sono due anni – dice – che fatichiamo a trovare nuovi operai in Veneto.

Il problema sono le trasferte, i nostri dipendenti devono spostarsi nei vari cantieri in Italia, ovviamente con vitto e alloggio pagati. Ma spesso ci viene risposto dai più giovani che vogliono tornare a casa alle 5 del pomeriggio, che hanno la palestra, la morosa. Non vogliono lasciare le comodità quotidiane per un posto di lavoro ben pagato. Se lo avessero offerto a me a 19 anni, avrei fatto i salti mortali». 

Insomma, incredibile ma vero, c’è chi rifiuta un contratto da circa 2mila euro per “non lasciare la morosa” neanche per qualche giorno al mese. E così, non trovando giovani operai in Veneto, il titolare dell’azienda di Salzano assume nel sud Italia. «I miei dipendenti - continua Stevanato - stanno diventando principalmente del meridione. C’è chi parla male del sud, ma dovrebbe conoscerlo meglio. Lì c’è tanta gente che ha voglia di lavorare e viene in Veneto. Molti ragazzi locali invece rifiutano di mettersi in gioco». 

REDDITO DI CITTADINANZA

Secondo Stevanato i motivi sarebbero due: reddito di cittadinanza e un’educazione familiare “troppo accomodante”. «Il reddito di cittadinanza – commenta l’imprenditore – andrebbe dato alle persone con disabilità o a quelle più mature che hanno lavorato una vita ma non riescono ad andare in pensione. Non può essere elargito a ragazzi di 18 anni che vivono in casa con i genitori. Ma non credo che questo sia l’unico aspetto. Penso c’entrino anche le famiglie, alcune volte troppo “chiocce” nei confronti dei figli». 

C’è poi il caso dei dipendenti in malattia fittizia. «Un dipendente, a sette giorni dall’assunzione, si è messo in malattia tre settimane per prendere la patente. Altri operai invece si sono dati malati e poi sono spariti». A causa della mancanza di personale, l’azienda di Salzano ha perso importanti commesse. «L’ultima, la scorsa settimana. Ci è stato ridimensionato un appalto di 90mila euro, perché non avevo operai da mandare sul cantiere. E non è poco perdere quella somma per mancanza di dipendenti». Stevanato conclude lanciando un appello ai giovani: «Mettetevi in gioco, imparate un mestiere, altrimenti arriverete a un’età avanzata senza competenze e a quel punto sarà difficile trovare un lavoro».

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