LE CRITICITÀ
Le aree più critiche, sull'A24, sono quelle a ridosso del traforo del Gran Sasso, da San Gabriele ad Assergi, quella tra L'Aquila ovest e Tornimparte, tra Tagliacozzo e Carsoli, tra Vicovaro e Castel Madama. Sull'A25 tutta la tratta che va da Cocullo a Pratola, fino a Bussi. La concessionaria ha specificato a gran voce, anche ieri, che sono da escludere provvedimenti di chiusura. Gli autotrasportatori hanno alzato la voce: « È inaudito il balletto di parole irresponsabili attorno ai problemi della sicurezza delle autostrade che collegano Roma con l'Abruzzo ha detto il presidente di Cna Fita (Unione nazionale imprese di trasporto) Abruzzo, Gianluca Carota - È ancor più grave che a pagare questo stato di incertezza e confusione siano chiamate le imprese dell'autotrasporto, che sulle autostrade vivono. È assurdo leggere ogni giorno i pareri più diversi, mentre restano al palo i finanziamenti per i lavori necessari». Carota definisce «cervellotiche, irrealizzabili, velleitarie, se non fuori dal mondo» le restrizioni prospettate: «Misure che si traducono nella limitazione della circolazione dei mezzi pesanti, con danni a economia e territorio, e contrastano persino con il buon senso: come la mettiamo con l'ipotizzato divieto di sosta nelle aree di emergenza? E se un mezzo si rompe che dovrebbe fare il guidatore?».
Per giunta gli autotrasportatori, così come i bus, non hanno alternative: basti pensare che da Teramo all'Aquila ci sarebbe bisogno di percorrere una strada di montagna (la Ss80 attraverso il valico della Capanelle) per poi riconnettersi alla Salaria fino a Roma, passando per Antrodoco e Rieti. In tutto circa 4 ore. Stesso discorso da Pescara, attraverso la Ss17 e poi la Ss5 Tiburtina Valeria, quattro ore e mezza per circa 220 chilometri. Confindustria Abruzzo, attraverso il presidente Agostino Ballone (imprenditore nel settore dei trasporti) mostra meno preoccupazioni, ma non esclude l'impatto sul settore produttivo: «Al momento vediamo limitazioni prudenziali più che sostanziali, che non influiscono sulla reale circolazione. Ma è evidente che la questione sicurezza, così come nel resto d'Italia, incide negativamente sul sistema economico. Alla fine le imprese potrebbero essere danneggiate».
IL DANNO ECONOMICO
Più diretti gli effetti su turismo e commercio: i dati diffusi dalla concessionaria (-7% dopo l'allarme sicurezza) hanno messo in allarme le associazioni di categoria. Confcommercio Abruzzo, tramite il direttore Celso Cioni e il presidente Roberto Donatelli, ha chiesto un incontro urgente al prefetto dell'Aquila: « Le nostre preoccupazioni sono per la sicurezza di chi percorre i tratti autostradali, ma anche per le conseguenze negative che l'allarme lanciato dal Ministro potrebbero produrre anche sul settore del turismo alla vigilia della prossima stagione sciistica invernale, con pesanti danni economici ed occupazionali».
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