Insomma giornate “nere” come queste, e in un periodo primaverile, accadono ogni circa 20/30 anni, almeno a leggere le statistiche.
GLI ESPERTI
Una giornata da dimenticare e, soprattutto, da ricordare. «L’ingresso di queste masse artiche verso il Mar Mediterraneo si adegua fortemente ALl’orografia -spiegano i ricercatori nel Centro Meteorolico Lombardo in un loro post-, come fosse acqua che scorre sul letto di un enorme fiume. Aggirando le Alpi affonda in larga misura attraverso la valle del Rodano. Le fortissime correnti proprio lungo quella strada sembrano un vero e proprio tubo collettore che soffia con forza il freddo nel Mare Nostrum».
(La foto ad alta risoluzione dell'area del Mar Meditarreneo, credits Nasa Viirs.Venti impetuosi di Maestrale con punte di oltre 150km/h in mare aperto in direzione della Corsica e della Sardegna. Dalla foto si vede chiaramente come il mare, in quell'area, ha un colore opaco, più chiaro perchè i radiometri recepiscono l’irregolarità della superficie, ossia il forte moto ondoso locale, nonché la forte diffusione di aerosol salino)
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