Ictus davanti agli amici dopo la partita di calcetto: Valentino muore dopo 23 anni di coma

Arresto cardiaco per Valentino Lubian di Fontaniva: aveva 48 anni

Ictus davanti agli amici dopo la partita di calcetto: Valentino muore dopo 23 anni di coma
di Michelangelo Cecchetto
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Martedì 10 Agosto 2021, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 10:46

FONTANIVA - Genitori e familiari gli sono sempre stati accanto per 23 anni, con grandissima dedizione ed amore. Domenica pomeriggio la vita di Valentino Lubian, 48 anni, di Fontaniva (Padova) si è spenta per sempre a causa di un arresto cardiaco. Un giovane dinamico, gran lavoratore, operaio in fabbrica, appassionato di musica, di calcio e calcetto che condivideva con gli amici giocando, legatissimo alla sua famiglia: a mamma Fernanda, a papà Cesare, al fratello Fabio ed alla sorella Monica. Lui era il più “piccolo” di casa al quale di solito vengono riservate le maggiori attenzioni. C’era tutta una vita di fronte a lui, una vita che ha preso purtroppo una direzione avversa.

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I FATTI
Era l’8 settembre del 1998. Valentino aveva 26 anni. Dopo una partita a calcetto, come di consueto, dal campo si passa alla conviviale.

Era con gli amici quella sera quando un malore si è manifestato in pochi istanti. Per diversi minuti il suo cervello non ha ricevuto ossigeno, causando una ipossia con danni irreversibili. «I sanitari ci avevano dato pochissime speranze di vita - ripercorre quei momenti come fosse ieri la sorella Monica - Dopo una decina di giorni Valentino ha cominciato a respirare autonomamente ed è iniziata la ripresa, ma i danni dall’assenza di ossigeno hanno causato deficit irreversibili, la condizione era di stato vegetativo». Valentino, nel fiore della vita, ha perso qualsiasi autonomia. La sua vita è stata affidata agli altri. E qui ecco l’enorme amore di mamma e papà, di fratello e sorella, sempre accanto a lui in ogni istante. Al piano terra della loro casa a Fontaniva, è stata allestita una stanza a misura delle necessità di Valentino. A fianco del suo letto, un secondo letto per non lasciarlo mai solo. Una realtà dura da accettare, una quotidianità stravolta, ma l’affetto di Fernanda e Cesare, oggi rispettivamente di 82 e 86 anni, verso la loro creatura, si è moltiplicato ancor più dopo quanto avvenuto.


LA SOFFERENZA
Nel cuore e nella mente di tutti la speranza di qualche miglioramento, anche se fino ad oggi la scienza dice che in questi casi non ci sono soluzioni. Ma del resto Valentino era forte grazie alla giovane età e al fisico sportivo. Quattro anni fa la decisione, sofferta, di portare Valentino in un centro specializzato, all’interno della residenza per anziani di Cittadella. Una decisione purtroppo inevitabile quando le forze vengono meno e c’è sempre bisogno di cure sempre più particolari. «Un distacco non facile per tutti noi, soprattutto per papà e mamma - conferma Monica - ma l’assistenza in casa non era più possibile». Altro gesto di estremo amore nei suoi confronti. Un distacco solo fisico, pensiero e cuore sempre verso il figlio. Ad aggiungersi poi la distanza forzata causata dall’emergenza Coronavirus.

Domenica scorsa alle 18,10, il malore improvviso, com’era stato l’8 settembre del 1998. Purtroppo questa volta non si è potuto fare nulla. Oggi alle 20 nel Duomo la preghiera di suffragio, domani alle 10 la celebrazione delle esequie, con il feretro che giungerà dal Centro residenziale anziani di Borgo Padova a Cittadella. La famiglia, con grande spirito di altruismo e solidarietà, invita chi lo desidera a destinare quanto per gli omaggi floreali ad opere di bene nel ricordo di Valentino. Anche questo, pur nel grande dolore dell’addio, un gesto concreto per dare sollievo e speranza a chi si trova in difficoltà.
 

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