Lo studente di Padova col sogno dell'Europa che va a combattere «per la libertà in Ucraina»

Lo studente di Padova col sogno dell'Europa che va a combattere «per la libertà in Ucraina»
di Franca Giansoldati
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Domenica 27 Febbraio 2022, 01:31 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 07:44

L'autobus è partito dal Veneto e ogni tre ore ha fatto una sosta. Ha attraversato mezza Europa e ora mancano meno di 400 chilometri alla frontiera con l'Ucraina. Dmytro Ovad ha 21 anni, ha lasciato l'università di Padova dove studia Scienze Politiche per raggiungere l'ovest dell'Ucraina. Ha scelto di fare il volontario nell'esercito. «Voglio aiutare il mio paese che in questo momento ha grande necessità, in questo momento c'è bisogno di tutto. Come potevo stare tranquillo in Italia quando qui ho amici, parenti, persone amiche che soffrono?» Dmitro risponde al telefono con un fortissimo accento veneto, racconta un pezzo della sua vita, di quando è arrivato in Italia quando era piccolo e di come il suo cuore sia l'Europa, il grande sogno. 

«Sono un appassionato di storia e in questo lungo viaggio in pullman dove abbiamo attraversato praticamente il vecchio impero austro ungarico non potevo che pensare al nostro destino comune e agli ideali della libertà e della democrazia per i quali vale la pena combattere. Dal finestrino stanotte, osservando il paesaggio, riflettevo sul cammino che vuole fare l'Ucraina.

Sono nato in Ucraina, cresciuto in Italia, con il cuore in Europa. L'Europa è molto di più di una identità geografica». 

Come hanno reagito i tuoi amici quando hai raccontato loro che volevi partire e arruolarti?

«Erano choccati, mi hanno ripetuto di valutare bene i pro e i contro, di fare luce in me stesso prima di fare il passo. Li capisco, comprendo la loro ritrosia vedendo i missili che stanno distruggendo Kiev». 

E i tuoi genitori non ti hanno fermato?

«Diciamo che non mi hanno ostacolato. Tutti sappiamo bene i rischi che si corrono, ma ci sono priorità e la difesa del mio paese in questo momento è una priorità assoluta». 

Non hai paura?

«Sono consapevole dei rischi. Non so cosa accadrà. Mi metto a disposizione del mio paese, verrò addestrato e poi destinato a qualche mansione ritenuta utile».

Una volta in Ucraina, dove sei diretto?

«Nell'Ovest del paese, dove ho dei parenti. Lascerò le valigie e poi inizierà il reclutamento in un centro vicino. E' un momento difficile. Ho diversi amici là che si stanno preparando molotov da soli, per affrontare i russi. L'Ucraina è la frontiera della libertà in Europa e noi stiamo combattendo contro il secondo esercito più grande del mondo e stiamo resistendo, e non vogliamo che la dittatura entri nel nostro paese. Siamo nati liberi e vorremmo morire da vecchi in uno stato sovrano libero».

Sei anche cittadino italiano?

«Non ho ancora la cittadinanza italiana».

Hai dovuto lasciare l'università...

«Sono al primo anno, ho dato i primi tre esami e ora sono qui, pronto ad arruolarmi, ma mi sono portato i libri per preparare anche diritto privato quando tornerò». 

Come immagini il tuo futuro?

«Eh non è una domanda facile. Sicuramente nel mio futuro vedo una Ucraina libera e ricca e io voglio lavorare viaggiando, poi vorrei una famiglia. In realtà non voglio un futuro molto diverso da quello dei miei coetanei». 

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