Green pass da settembre per viaggiare su treni, aerei e traghetti. Ipotesi obbligo anche per autisti tram, bus e metro

Green pass da settembre per viaggiare su treni, areei e traghetti. Ipotesi obbligo anche per autisti tram, bus e metro
di Francesco Malfetano
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Martedì 24 Agosto 2021, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 07:49

Settembre sarà il mese del Green pass. Tra una settimana infatti, mercoledì 1 settembre, la certificazione che attesta l'avvenuta vaccinazione anti-Covid, la guarigione dalla malattia o l'esito negativo di un tampone diventerà obbligatoria anche sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Ovvero bisognerà esibirla per accedere a navi, aerei, autobus, treni, traghetti (ma non quello sullo stretto di Sicilia) e percorrere tratte interregionali. In altri termini il pass sarà necessario a tutti gli italiani che finiscon le vacanze tra 7 giorni.

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Green pass obbligatorio per i trasporti

Non si tratta però dell'unica novità relativa al Qr code.

Questo infatti è già necessario per tutti i docenti e gli operatori scolastici che proprio in queste ore - in vista della ripresa delle lezioni che inizierà a partire dal 13 settembre - stanno iniziando a recarsi presso la propria scuola per pianificare il ritorno tra i banchi dei nostri studenti. Allo stesso modo, al netto delle polemiche che proseguono tra sindacati e imprese, il pass è ormai anche obbligatorio per accedere a tutte le mense aziendali.

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La pubblica amministrazione


Con il costante aumento delle vaccinazioni però (oggi siamo al 67,6% degli italiani immunizzati, ma secondo il commissario Figliuolo entro fine settembre sarà completamente vaccinato l'80% della Penisola), non è affatto escluso che l'utilizzo della certificazione venga ulteriormente estesa anche ad altre categorie professionali. Anzi, in base alle dichiarazioni di diversi ministri, la pratica è già in corso di valutazione e presto potrebbero esserci aggiornamenti che interessano altre categorie professionali. In particolare le nuove misure potrebbero riguardare i trasporti pubblici locali. Come ha spiegato il ministro dei Trasporti Giovannini infatti, non solo sarà aumentata la capienza di bus, tram e metro fino all'80% ma torneranno a bordo dei mezzi anche i controllori per vigilare, oltre che sui biglietti, anche su distanziamento e mascherine. Inoltre, e qui sta la verà novità, si potrebbe imporre agli operatori a contatto con il pubblico l'uso del Green pass.

La copertura vaccinale

Il ragionamento è tutto sommato semplice: la copertura vaccinale ormai è abbastanza ampia per garantire il servizio pubblico anche senza autisti o controllori no-vax, per cui la certificazione avrebbe anche la funzione di convincerli ad immunizzarsi. Più o meno le stesse considerazioni che potrebbero portare ad un risultato simile per i dipendenti della pubblica amministrazione. Come hanno spiegato a più riprese sia il ministro della Pa Brunetta che la ministra degli Affari Regionali Gelmini (che pure non vede «come un'eresia» l'obbligo vaccinale), la misura potrebbe coinvolgere anche loro. Va addirittura oltre il sottosegretario alla Salute Costa che, spiega, imporrebbe l'obbligo di Green pass per accedere al posto di lavoro «a tutti i dipendenti di attività considerate essenziali durante il lockdown».

 

L'estensione temporale


Oltre ai campi di applicazione, sul tavolo di cabina di regia, Consiglio dei ministri e Comitato tecnico scientifico (Cts) dovrebbe anche finire l'estensione temporale del Green pass. Al momento infatti la certificazione per i vaccinati ha una validità di 9 mesi a partire dalla data in cui è stata somministrata la seconda dose. In pratica, soprattutto gli anziani, i fragili e gli operatori sanitari che hanno completato il ciclo vaccinale tra gennaio e febbraio, a breve potrebbero ritrovarsi con il pass scaduto. Anzi, considerando che per i guariti la durata è invece di 6 mesi dalla data in cui è stata inoculata l'unica dose necessaria per ottenere il pass, nella Penisola ce ne sono già alcuni che hanno il Qr code scaduto. Per cui, in attesa di chiarire se bisognerà o meno sottoporsi ad una terza dose, l'idea è quella di estendere la validità del Pass (che è assolutamente una scelta arbitraria del governo, non vi sono infatti evidenze scientifiche che testimoniano come dopo 9 mesi la copertura anticorpale fornita dai farmaci anti-Covid cali in tutti i vaccinati), portandola a 12 mesi per i vaccinati e 9 per i guariti. 

 

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