Scontri dei no Green pass a Roma, allarme Ue: «A rischio le democrazie»

La Commissione apre un caso Italia: «Gruppi neofascisti non più clandestini». Polemici i conservatori. La Lega e FdI: violenze in tutta Europa, non solo di destra

Scontri a Roma, allarme Ue: «A rischio le democrazie»
di Marco Conti
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 15:50

«Osserviamo una continua diffusione di istigazione all’odio e cospirazioni online ed episodi di violenza ispirati a ideologie di estrema destra. Il razzismo e l’istigazione all’odio sono illegali nell’Ue e stiamo valutando l’adeguato recepimento delle norme in materia dai Paesi membri. Nel caso invieremo procedure di infrazione. Negli ultimi mesi ne abbiamo mandate 102». Il dibattito all’europarlamento di Strasburgo sugli estremismi, alla luce degli scontri a Roma, si apre con una dichiarazione della commissaria Ue all’Uguaglianza, Helena Dalli, che scatena un acceso dibattito soprattutto tra le varie componenti della delegazione italiana.
La commissaria fa un esplicito riferimento a ciò che è accaduto a Roma, prima a piazza del Popolo e poi alla sede della Cgil: «Abbiamo visto come a Roma gruppi neofascisti abbiano scatenato il caos attaccando la sede di un sindacato: ciò mostra che l’odio e l’intolleranza non sono solo all’interno di organizzazioni clandestine ma sono sempre più alla luce e rischiano di minare la stabilità delle nostre democrazie. Abbiamo bisogno - sottolinea la Dalli - di una riposta rapida e ampia all’insorgere degli istinti violenti e del razzismo». 


Una settimana fa la Commissione ha adottato la strategia per l’antisemitismo e la Dalli lo ricorda sottolineando gli «attacchi di odio contro i musulmani e i migranti» e promettendo che «la Commissione Ue lavorerà con la comunità musulmana per garantire la sicurezza per i musulmani e contro il razzismo».

A giudicare però «strumentale» il dibattito che si svolge a Strasburgo sui fatti di Roma sono i parlamentari italiani che siedono nel gruppo dei Conservatori e in quello di “Identità e Democrazia”. «Cosa c’entra il razzismo con i fatti di Roma?», si chiede l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia. «Condanniamo le violenze alla Cgil - prosegue l’europarlamentare di Id - ma non dimentichiamo che la Lega ha subito centinaia di aggressioni, e voi muti. Colleghi di sinistra, smettetela di trattare quest’Aula come il giardino di casa vostra». «Dibattito surreale» anche per Raffaele Fitto, europarlamentare di FdI che siede nel gruppo dei Conservatori. Fitto parla anche delle «informative e dei report di Europol sulle azioni violente e terroristiche nell’Ue, secondo le quali il numero di attacchi classificati come estremismo di destra era ritenuto relativamente basso, mentre la maggior parte di azioni violente e terroristiche compiute in Europa e in Italia, sono stati compiuti da gruppi di matrice anarchica e di sinistra». Sandro Gozi, eurodeputato di Renew, replica però direttamente ai due colleghi accusandoli di dare «ancora residenza politica a gente che fa politica col braccio teso e attacca ebrei, migranti e minoranze sessuali». Il confronto si è concluso con la promessa fatta dalla Commissione di lavorare per obbligare i provider a rimuovere contenuti terroristici online, entro un’ora dalle segnalazioni degli Stati membri.

Le modalità

Analogo dibattito, riferito a quanto accaduto a Roma e al comportamento violento di alcuni esponenti di Forza Nuova, è avvenuto ieri al Senato e oggi avverrà alla Camera. Dieci giorni di trattative non hanno impedito che a Palazzo Madama le forze politiche si dividessero su due differenti mozioni. La prima ha messo insieme Pd, Leu, M5s e Italia viva e chiede al Governo di «valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista». L’altra mozione è stata sottoscritta dal centrodestra e «impegna il Governo a valutare le modalità per attuare ogni misura prevista dalla legge per contrastare tutte - nessuna esclusa - le realtà eversive». Da una parte l’antifascismo dei partiti che sostenevano il governo Conte Dall’altra il centrodestra con Forza Italia, Lega e FdI per ribadire che vanno condannate le violenze di ogni colore, ma che comunque il Parlamento non ha gli strumenti per sollecitare il governo a sciogliere un partito senza una sentenza che ne certifichi il reato di ricostituzione del movimento fascista. Il governo nella fase di discussione delle mozioni non ha dato un parere, rimettendosi all’Aula, in attesa soprattutto dei provvedimenti della magistratura.

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