Green pass e discoteche, le nuove limitazioni dell'estate

Green pass e discoteche, le nuove regole dell'estate
di Alberto Gentili
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Giovedì 15 Luglio 2021, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 16:06

Non ci sarà bisogno del green pass per andare a cena al ristorante o per prendere un caffè al bar. Il governo è orientato ad adottare quella che Mariastella Gelmini, ministra agli Affari regionali, chiama «via italiana». Il codice Qr, già utilizzato per matrimoni, eventi, stadi, visite alle residenze per anziani, sarà invece reso obbligatorio per andare al cinema, a teatro, salire su treni, bus e metro, entrare in discoteca. In più il pass verrà rilasciato solo dopo due dosi di vaccino. E sarà prorogato lo stato d’emergenza in scadenza a fine mese. Novità anche per le discoteche (il via libera con capienza al 50%, all’aperto, con il codice Qr per entrare, dovrebbe scattare il 24 o il 26 luglio) e sul fronte dei parametri che determinano il cambio di colore delle Regioni: il numero delle ospedalizzazioni diventerà prevalente rispetto a quello dei nuovi contagi. 

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La cabina di regia

Già venerdì potrebbe esserci un vertice per analizzare il report settimanale sull’andamento dell’epidemia. Ma la decisione sull’intero pacchetto di misure verrà presa all’inizio della settimana prossima, quando Mario Draghi riunirà la cabina di regia della maggioranza. «In quell’occasione», spiegano a palazzo Chigi, «verrà fatta una valutazione complessiva, in base ai dati oggettivi e alle evidenze scientifiche, sull’andamento della variante Delta, sull’impatto di questa su aree mediche e terapie intensive, sul numero dei vaccini effettuati per fasce d’età e sulle dosi disponibili.

E visto che è probabile che si vada incontro alle esigenze di socializzazione come le discoteche, i concerti, gli stadi, l’uso del green pass verrà esteso. Ma non a bar e ristoranti: il modello scelto dalla Francia è troppo spinto».

 

E comunque molto dipenderà dalle dosi di vaccino a disposizione perché appena il presidente Macron ha annunciato l’obbligatorietà del pass, il numero delle richieste è esplosa: 2 milioni in 48 ore. In sintesi: verrà esteso l’uso del green pass se vi saranno dosi disponibili e se la variante Delta, com’è quasi certo, continuerà la sua corsa.

Le reazioni

A favore della «via italiana» è schierata Forza Italia con la Gelmini, i 5Stelle, il presidente delle Regioni Massimiliano Fedriga e Matteo Salvini. Il leader della Lega, dopo un incontro con Mario Draghi, ha messo a verbale: «Il modello francese? Le scelte estreme non piacciono né a me, né al premier. Noi non siamo per gli estremismi. Non è possibile dover tirare fuori la siringa o il tampone per andarti a bere un cappuccino o mangiare una pizza. Se invece ci sono eventi particolarmente affollati, come negli stadi o nelle discoteche, una richiesta di controlli è sacrosanta».

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E su questa linea, secondo quanto filtra, sarebbe attestato Draghi, tant’è che fonti di governo parlano di «incontro andato benissimo»: «Non è vero che Salvini non vuole che si usi il green pass, chiede che venga impiegato con ragionevolezza». E «non sarebbe ragionevole introdurre l’obbligo del pass per andare al bar o al ristorante».
Il ministro della Salute Roberto Speranza, sostenuto dal Pd, dal Cts e dal commissario straordinario Francesco Figliuolo, preferirebbe invece il modello francese con un’estensione maggiore dell’uso del codice Qr, scaricato fino a ieri da 28,4 milioni di persone. Perché «siamo ancora dentro la pandemia»: ieri i nuovi casi (2.153) sono raddoppiati rispetto al giorno prima. E perché, come dice il suo consigliere Walter Ricciardi, «la variante Delta è sette volte più contagiosa, si rischia la quarta ondata».

In più, non applicare il pass a bar e ristoranti, limiterebbe di molto l’incentivazione a fare il vaccino. Ma Speranza, stanco di apparire come il regista delle restrizioni, potrebbe accettare la mediazione promossa da Draghi. Tanto più che incasserebbe il rilascio del green pass solo dopo la seconda dose di vaccino, considerata dall’Ema e dagli scienziati «vitale contro la variante Delta».

 

Via libera alle discoteche

Le altre novità in arrivo riguardano appunto il via libera alle discoteche, l’unico settore ancora senza una data di ripartenza (ristorazione a parte). Questo anche per limitare i rave clandestini e per permettere i balli «in un quadro di sicurezza garantito dal pass». Inoltre, si diceva, verranno rivisti i parametri per il cambio di “colore”. Ora a decretare il passaggio dal “bianco” al “giallo” e alle altre fasce è il tasso di incidenza (contagi settimanali ogni 100mila abitanti), dalla prossima settimana a pesare di più sarà il numero di ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Anche e soprattutto grazie al buon andamento della campagna vaccinale tra le categorie a rischio. 

Scontata, infine, la proroga dello stato d’emergenza in scadenza a luglio. Da stabilire la durata. Due le ipotesi: 31 ottobre o fine anno. Resta aperto il dibattito sull’obbligo vaccinale: «È un tema delicato di cui anche il Parlamento dovrà occuparsi», sostiene Speranza. E sul tampone gratuito, richiesto dal M5S e dal governatore veneto Luca Zaia, per accompagnare l’estensione dell’uso del green pass.
 

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